Non c’è contesto più bello per tutti i Prefetti, guidati dal Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, che ritrovarsi, in udienza al cospetto del Santo Padre, nella Sala Clementina, per vivere la gioia di un impegno che pone la dignità della persona al centro della loro azione .
Un incontro che Papa Francesco ha fortemente valorizzato, proprio per le riflessioni e le indicazioni che ha voluto rassegnare ai Prefetti, sintetizzati in tre punti: l’ordine pubblico, le criticità ambientali e la gestione dei flussi migratori.
Sostanzialmente, si tratta di tematiche ben precise che racchiudono buona parte delle problematiche del mondo contemporaneo in cui la sfida ed il contributo dei Prefetti può risultare determinante.
Colpisce l’espressione del Santo Padre che, soffermandosi sulla delicatezza dell’ordine pubblico, riconosce nei Prefetti “una sorta di paternità istituzionale”.
Non potevano esserci parole più appropriate per specificare le responsabilità del prefetto nel territorio, chiamato a pacificare, coordinare, indossare spesso gli scarponi chiodati per garantire la legalità, il rispetto dei diritti.
Un profilo che si ritrova intonso per affrontare le molteplici difficoltà connesse ai flussi migratori laddove il Santo Padre ribadisce che i migranti…: “Sono volti, non numeri: persone che non si possono semplicemente classificare, ma che occorrerebbe abbracciare…”, avendo come particolare priorità l’integrazione e l’inserimento lavorativo.
Un impegno dunque che spesso, oltre le specificità proprie dei prefetti, come nelle materie ambientali, diventa lo snodo di iniziative per il rispetto della legalità, cercando di situarsi all’interno di un contesto territoriale compromesso e fragile anche per i cambiamenti climatici.
Ai prefetti, per alcuni versi, prosegue il Pontefice, “è toccato il compito di gestire al meglio le risorse disponibili e di mettere in sinergia operatori pubblici e privati” quasi a tutelare “oikos nomos” , la legge della casa in cui l’umanità è immersa.
In tutto ciò viene in aiuto il Patrono dei prefetti Sant’Ambrogio che resta una incisiva testimonianza per assicurare, attraverso il loro servizio, “che gli abitanti dei luoghi che vi sono affidati possano vivere bene”.
Un affresco complessivo in cui emerge la vivacità dei colori della responsabilità dei prefetti che Papa Francesco ritiene essenziali “per la pacifica convivenza nei territori così variegati della nostra Italia, ricca di tradizioni e di valori che parlano di coesione, accoglienza, solidarietà”.
John Lennon diceva “La vita si svolge sotto i nostri occhi; purtroppo noi siamo spesso occupati a guardare altrove nel vuoto”.
Resta una frase paradigmatica dell’impegno dei prefetti che scoprono orizzonti per riempire le tante situazioni di degrado e di vuoto per il perseguimento del bene comune.
Un’udienza che merita di essere davvero ricordata!
Michele di Bari
Il Papa ai prefetti: «In voi c’è una sorta di paternità istituzionale»
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