Da lunedì ripartono, in Veneto, alcune attività ospedaliere che erano rimaste sospese dal 7 novembre, per l’emergenza pandemia.
Si tratta di visite ambulatoriali ed esami, e questo vale sia per gli ospedali pubblici che per le strutture private e quelle convenzionate con le Ulss. Mentre qualche giorno dopo dovrebbe riprendere anche la chirurgia programmata, che a sua volta era stata sospesa.
È una delle novità annunciate oggi, giovedì 28 gennaio, dal presidente del Veneto Luca Zaia, nel corso del consueto incontro di aggiornamento sull’evoluzione dell’emergenza Covid.
In particolare, 90mila persone che avevano prenotato una prestazione ospedaliera, che poi era stata rinviata, verranno adesso chiamate per fissare una nuova data.
Nel mese di gennaio, infatti, la pressione sugli ospedali è calata da circa 3400 a circa 2400 posti letto occupati. Un calo che vale per i reparti non critici e per la terapia intensiva, in cui in questo momento – tra pazienti Covid e non Covid – sono degenti 539 persone, a fronte di 670 posti letto attivati (che anche negli ultimi giorni sono stati ridotti di una trentina di unità). Diventa quindi ragionevole anche una riapertura dell’attività chirurgica, proprio negli spazi fino ad ora occupati dai pazienti in rianimazione per il Coronavirus.
Per smaltire le prestazioni rimaste sospese ora servirà un tempo oscillante fra le 2-3 settimane (nelle Ulss dove sono meno numerose) e i 2-3 mesi (nei territori dove lo stop ha riguardato più servizi). (G.M.)