Giovanna Epis sarà ai nastri di partenza della Maratona alle Olimpiadi di Parigi 2024. Eccola la notizia che tutti aspettavano. E non era affatto scontato.
Lo scorso marzo una frattura da stress al bacino ha interrotto bruscamente la sua preparazione. Un colpo durissimo, proprio nell’anno olimpico. Che, probabilmente, avrebbe stroncato chiunque. Non lei: l’atleta veneziana si è messa a lavorare a testa bassa per non perdere il treno.
«Ho fatto un ultimo test di prova – conferma Giovanna – è andata bene e quindi posso annunciare che sicuramente partirò per Parigi. Non mancare a questo appuntamento era il mio obiettivo dal giorno in cui mi sono infortunata. L’importante era poter essere ai nastri di partenza perfettamente ristabilita, con una disponibilità “piena”. E così sarà. Certo magari non sarò al 100 per cento, vedremo come andrà. Cercherò di fare il massimo possibile. Ma sarà una gioia essere lì. Ci sono ancora, per fortuna, diversi giorni per allenarmi e mettere minuti e forza nelle gambe, non escludo ci possa essere qualche bella sorpresa positiva».
Nata a Venezia nel 1988, cresciuta atleticamente a Murano con il Venezia Runners Atletica è poi entrata nella Forestale e dal 2017 nel corpo sportivo dei Carabinieri. Giovanna Epis è alla seconda partecipazione ai Giochi Olimpici: nel 2021, alla maratona di Tokyo è arrivata 32esima con un tempo di 2h35’09”. Nel 2022 è arrivata quinta agli Europei di Monaco (vincendo l’oro ai Giochi del Mediterraneo nella mezza maratona) e nel 2023 è stata dodicesima ai Mondiali di Budapest.
Le dure fasi della riabilitazione. A memoria scandisce le tappe del suo prodigioso recupero, seguita dal suo allenatore Giorgio Rondelli, che la guida dal 2017, ma anche da uno staff di fisioterapisti, riabilitatori e professionisti di grande qualità. Tutta Venezia (e non solo) tiferà per lei alle Olimpiadi. «Vorrei ringraziare molte persone che mi sono state vicine e mi hanno supportato in tutto. Rischio forse di dimenticare qualcuno, ma tra queste ci sono sicuramente gli operatori del Gymmo PT Studio, dalla mia personal trainer, Moira Fagotto, che si sta occupando un po’ di tutto, alla mia mental coach, all’insegnante di Yoga, dal mio massaggiatore, Matteo Fumagalli ai fisioterapisti e tanti altri».
C’è stata una riabilitazione intensiva: «Almeno quattro ore al giorno di esercizi, cure e terapie in palestra – dice Giovanna – dopo un periodo così pesante, anche dal punto di vista fisico, rimettersi a correre è stata quasi una passeggiata. Ho potuto utilizzare, una volta alla settimana, anche un sistema di deambulazione in assenza di gravità, su un progetto della Nasa, che viene utilizzato per gli allenamenti degli astronauti che si preparano a sbarcare nello spazio. Lì ho mosso i miei primi passi, quando sono tornata a correre, un’emozione difficile da raccontare».
L’infortunio superato ora potrà essere una molla positiva. «Con tutta la fatica fatta per ritornare a correre – conclude Giovanna Epis – prima di mollare una corsa anzitempo, ci penserò tante e tante e più volte. Può essere uno stimolo positivo».
Lorenzo Mayer