La possibilità di partorire in anonimato c’è, è prevista dalla legge. Ma viene percorsa da pochissime donne.
Secondo i dati dell’Ulss3 Serenissima negli ultimi tre anni sono 5 le donne che hanno partorito nei Punti Nascita dell’Ulss 3 e hanno scelto poi, usufruendo dei percorsi previsti dalla normativa, di non proseguire nell’esercizio della loro genitorialità. A Mestre si sono verificati due casi nel 2022 e uno nel 2024, a Mirano due casi nel 2024. Nessun caso a Venezia e Chioggia.
La legge consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale in cui è nato (DPR 396/2000, art. 30, comma 2) affinché sia assicurata l’assistenza e anche la sua tutela giuridica. Il nome della madre rimane per sempre segreto e nell’atto di nascita del bambino viene scritto “nato da donna che non consente di essere nominata”.
Un’opzione che dunque garantisce la tutela della donna e del bambino, ma che viene percorsa raramente. Più facilmente, purtroppo, si ricorre all’aborto. Secondo l’ultima Relazione del Ministero della Salute relativa all’attuazione della legge 194, resa nota a novembre 2024 e riferita al 2022, in Italia le interruzioni volontarie di gravidanze sono state 65.661, un dato in crescita rispetto al 2021 quando erano state 63.653. Ma è comunque un numero in forte calo se lo si confronta a dieci anni prima, quando (anno 2012) le ivg erano state 103.191. Nella Relazione ministeriale si specifica che “il tasso di abortività (Numero di IVG per 1.000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia), che è l’indicatore più accurato per una corretta valutazione del ricorso all’Ivg, nel 2022 è risultato pari a 5,6 per 1.000 con un aumento del 5,1% rispetto al 2021 quando era pari a 5,3 per 1.000. Il rapporto di abortività (Numero di Ivg per 1.000 nati vivi) nel 2022 è risultato pari a 166,6 per 1.000 nati vivi (corrispondente a 16,7 per 100 nati vivi) con un aumento del 4,8% rispetto al 2021, quando era pari a 159,0 Ivg per 1.000 nati vivi”.
Per comprendere ancor di più questi dati va detto che nel 2021 in Italia sono nati 400mila bambini (dati Istat) e gli aborti sono stati 65.661 dunque il 16%, mentre nel 2012 erano nati 534.000 bambini e gli aborti erano stati oltre 103.000 (19%).
Domenica 2 febbraio in tutte le diocesi d’Italia si celebra la 47a Giornata per la Vita. In 50 parrocchie del Patriarcato il Movimento per la Vita distribuirà le primule e raccoglierà contributi a sostegno del Centro Aiuto Vita.