La violenza ha le chiavi di casa: non è solo uno slogan. Le mura domestiche si rivelano spesso una trappola per troppe donne e bambini. Secondo gli ultimi dati Istat, da gennaio a settembre di quest’anno in Italia ci sono stati 51 femminicidi, 51 donne uccise solo perché mogli, conviventi, ex, fidanzate, figlie.
La pandemia e il lockdown hanno, di fatto, aggravato la situazione, a causa della convivenza forzata, 24 ore su 24. La violenza maschile, spesso latente, si è manifestata in modo nettamente superiore rispetto agli stessi mesi degli anni precedenti: da marzo a giugno 2020 le telefonate al 1522, il numero verde nazionale contro la violenza, sono state 15mila, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2019 quando erano state 6.956. Ben 868 dal Veneto e 159 da Venezia, rispetto alle 506 e 110 del 2019. In crescita anche le richieste di aiuto ai Centri Antiviolenza tramite chat: una cifra più che sestuplicata, da 417 a 2.666 chiamate.
Sempre attento al fenomeno, a cui in questi anni ha dedicato vari convegni attraverso la sua Commissione Pari Opportunità (CPO), l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Venezia vuole dare quest’anno un segnale forte per contrastare gli abusi di genere. In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne, aderisce alla campagna internazionale del fiocco bianco e invita tutti i colleghi, soprattutto uomini, a indossarne uno sul camice, dal 25 novembre al 10 dicembre, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale per i Diritti umani. Un piccolo segno per rendere tangibile questa lotta e sensibilizzare gli uomini a ripensare le loro relazioni con le donne.
«Noi medici – spiega Alessandra Cecchetto, coordinatrice della CPO dell’Ordine – possiamo con più probabilità venire a contatto con queste situazioni: le telefonate insistenti per malesseri vaghi, la ripetuta richiesta di antidolorifici e psicofarmaci, l’uso saltuario di alcol o di sostanze, gli accessi ripetuti al Pronto Soccorso, i tentati suicidi sono tutti campanelli d’allarme che, al di là della continua preoccupazione per il Covid, devono farci porre attenzione a problemi altri, non meno determinanti per la salute dei nostri assistiti».
I professionisti della sanità, insomma, possono essere sentinelle attente e preziose sul territorio. «I bambini vittime di maltrattamenti – aggiunge – o che assistono alla violenza in famiglia possono presentare segnali di malessere e disagio psicologico, che si presentano in modo ricorrente. Allora facciamoci venire un dubbio».
Nata in Canada nel 1991, la campagna del fiocco bianco è un movimento di uomini e ragazzi che si oppongono alla violenza di genere e che, in solidarietà con le donne, vogliono alzare la voce contro ogni forma di violenza domestica e di genere. «Chiediamo ai colleghi – conclude la dottoressa Cecchetto – di assumersi questo compito: appuntare sul camice il fiocco bianco, spiegandone il significato a chi lo chiedesse, può dare l’avvio a una relazione di aiuto importante e liberatoria».