Ogni volta che in Veneto una famiglia dice sì al dono della vista, si mette in moto la macchina della solidarietà. E una macchina vera e propria, quella di un medico che parte dal Padiglione Rama di Mestre e compie tutti i chilometri necessari per raggiungere l’ospedale e prendersi cura, ancora una volta, del donatore e far sì che le sue cornee possano arrivare lontano, a chi non riesce più a vedere.
Dietro questo gesto, c’è la Fondazione Banca degli Occhi di Mestre. Qui, nella sede proprio di fronte all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, arrivano tutti i tessuti donati in Veneto e Friuli Venezia Giulia ma anche in altre regioni italiane che si appoggiano alla struttura mestrina, come la Provincia Autonoma di Trento, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia. Un sistema complesso che parte proprio dal sì delle famiglie, e ormai sempre di più dall’assenso alla donazione espresso in vita attraverso la registrazione della propria volontà tramite le associazioni o il rinnovo della carta d’identità.
Sono state 5.885 le cornee raccolte in complesso nel 2022, 3.334 tessuti oculari nei primi sei mesi di quest’anno contro i 2882 dello stesso periodo dell’anno precedente. Ovvero un 15% in più, segno di una generosità sempre più in crescita, in particolare dopo il complesso periodo del Covid. Sempre dalla struttura mestrina, dopo i controlli necessari, i tessuti oculari ripartono per i pazienti che in Veneto necessitano di un trapianto, ma anche nel resto d’Italia. Nel corso dello scorso anno i tessuti inviati per trapianto di cornea sono stati 3.782, un dato arrivato, tra gennaio e giugno 2023, già a 2.271 interventi.