«Non avvicinarsi ai fiumi, non camminare sugli argini per guardare lo spettacolo dei corsi d’acqua in piena perché il pericolo oggi è dato dai possibili sfondamenti degli argini».
È l’invito che il presidente del Veneto Luca Zaia rivolge a tutti i cittadini, all’indomani della giornata di giovedì 2 novembre, segnata da piogge intense (anche 150 millimetri in alcune zone della regione) e venti molto forti (anche 130 chilometri all’ora).
La maggiore preoccupazione, continua Zaia, riguarda le piene dei fiumi, dall’Adige agli altri corsi d’acqua della regione. «Per quanto riguarda l’Adige parte della massa d’acqua è stata dirottata verso il lago di Garda, grazie all’apertura del canale di collegamento»
I lavori condotti in questi anni, dopo l’alluvione del 2010, hanno però consentito – osserva il presidente della Giunta regionale – di mitigare gli effetti di eventi meteo così intensi: in particolare i bacini artificiali creati nelle province di Vicenza e di Treviso si stanno dimostrando in questo momento molto utili.
«C’è forte preoccupazione – conclude Zaia – per un vigile del fuoco non in servizio, che si apprestata a fare opera da volontario, nel Bellunese, che in questo momento risulta disperso». (G.M.)