«Era uno degli ultimi giorni della sua vita. Eravamo in montagna, papà non stava bene. Purtroppo non aveva più la posizione politica di prima, non era più presidente del Consiglio, e quindi non aveva più possibilità di parlare direttamente con i capi di Stato. E vedeva che il cammino verso l’unità, quel cammino che lui aveva avviato, non progrediva. Mi diceva: “Vedi, se io fossi là saprei come fare a fare passare l’accordo per uno strumento europeo di difesa”».
Maria Romana De Gasperi, prima delle quattro figlie dello statista democristiano che guidò il Governo in Italia dal 1945 al 1953, ricordava lucidamente quei momenti.
Lo faceva giusto tre anni fa, in un incontro promosso dall’associazione Mons. Marcato a Jesolo, cui Gente Veneta aveva partecipato per la conduzione e di cui il settimanale diocesano aveva scritto.
Maria Romana De Gasperi è morta nella notte tra il 29 e il 30 marzo, nella sua casa di Roma, a 99 anni.
«È stata forse l’unica volta che ho mio padre visto angosciato, con le lacrime agli occhi – ricordava in quell’incontro al Kursaal di Jesolo – mentre telefonava ad alcuni rappresentanti del nostro Paese a Parigi».
Il sogno di un’Europa unita, l’idea di una difesa comune del continente…: idee di Alcide De Gasperi, in parte realizzate, in parte drammaticamente tornate alla ribalta come progetti stoppati da qualche miopia di leader.
Ed era proprio la figlia del leader democristiano a ricordare la motivazione di fondo del padre, che aveva visto e subito – come tutti gli europei – una guerra tragica. Le parole di tre anni fa, pronunciate da Maria Romana, oggi risuonano anche più attuali: «Avevamo combattuto gli uni contro gli altri in modo così feroce ed eravamo diventati così poveri…; ma questi uomini – Adenauer, De Gasperi e Schuman in primis – riuscirono a regalarci un ideale nuovo». (G.M.)