In Veneto, Fabrizio Frizzi lo ricordano anche per un dono non ordinario: quello del suo midollo osseo, per dare speranza e salute ad un ammalato.
Era il 1993, ricorda Stefano Bellon per anni anima della Fondazione Città della Speranza ma prima ancora uno dei fondatori di Admo Padova, l’associazione donatori di midollo osseo: allo Stadio Appiani di Padova tra Nazionale Italiana Cantanti e Nazionale Italiana Artisti. Il ricavato della manifestazione sarebbe servito a costruire quella che oggi è l’oncologia pediatrica dell’ospedale di Padova.
Fu proprio Fabrizio Frizzi, come ospite d’onore, a dare il calcio d’inizio al match. E in quella serata Frizzi venne a contatto con un malato che stava attendendo una donazione di midollo osseo.
«Quell’incontro cambiò la vita a Fabrizio», racconta Bellon: «Da allora entrò nell’ottica di Admo e della donazione di midollo osseo quando ancora non era nato il registro nazionale. E anni dopo donò il suo midollo, senza grande clamore».
«Voglio sottolineare – aggiunge Patrizia Drago, allora allora Presidente di Admo Padova – la sua sobrietà anche nel comunicare la donazione di midollo osseo. Innanzitutto si sottopose a trapianto a metà settimana, ma il sabato volle essere in trasmissione. Non riusciva ancora a stare in piedi e si appoggiò quasi sempre al tavolo, senza dire nulla. Fabrizio era fatto così. Fabrizio è stato importante per noi, perché allora quasi nessuno sapeva cosa voleva dire donare il midollo. E lui, diventando nostro testimonial, ci aiutò e non poco a sensibilizzare le persone. Lascia un grande vuoto in tutti noi».