«Servirebbero mille autobus in più, ma non li abbiamo, non ci sono sul mercato». È la fotografia della situazione fatta dal Governatore del Veneto a pochi giorni dal ritorno della scuola in presenza al 100%.
«Lunedì 26 – afferma Zaia durante il consueto incontro con i media nella sede della protezione civile regionale, al quartiere Cita di Marghera – rischiamo di trovarci in estrema difficoltà. Le nostre aziende di trasporto pubblico hanno 2700 bus, cui ne abbiamo aggiunti 200 privati; con questi mezzi, che devono avere capienza al 50% per evitare gli affollamenti, riusciamo a coprire la didattica in presenza al 50% o poco più. Ma al 100% non ce la facciamo».
E considerando che, certamente, nel giro di qualche giorno non sarà possibile reperire altri autobus, bisognerà correre ai ripari. Bisognerà cioè concordare una modalità diversa di fare scuola: «Tre le possibilità», esemplifica Zaia: «La prima è fare turni». Una parte di studenti al mattino e una parte di pomeriggio. Ma la cosa è molto complicata, perché comporterebbe un’organizzazione diversa della scuola e degli orari e disponibilità degli insegnanti. «Ci avevamo già provato – ricorda il Governatore del Veneto – ma senza successo».
Seconda ipotesi: «Rendere facoltativa la presenza a scuola, per cui le famiglie che lo ritenessero più prudente, potrebbero tenere i figli a casa, facendo seguire loro le lezioni in didattica a distanza». Proposta, però, dagli esiti imprevedibili.
O altrimenti – terza proposta – mantenere la riduzione della scuola in presenza, come si è fatto finora.
E aumentare, invece, la capienza degli autobus? Non potrebbe essere questa la via? «Molto improbabile», prevede Zaia. (G.M.)