Integratori e sostanze, magari acquistate via web, e utilizzate anche senza finalità agonistica, sono comunque “doping”, e sono comunque pericolose: “Cominciamo purtroppo a seguire persone – spiega il dottor Carlo De Riva, Direttore del Servizio Malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione dell’Ulss 3 Serenissima (nelal foto d’apertura) – affette da patologie e disfunzioni endocrinologiche a causa dell’uso improprio di sostanze utilizzate per il miglioramento della performance sportiva, anche amatoriale, o anche più semplicemente per migliorare il proprio fisico. E’ un ‘doping estetico’, che si diffonde e che non fa meno male del doping agonistico”.
Dal punto di vista legislativo, l’assunzione incontrollata di sostanze anche al di fuori della pratica agonistica costituisce una pratica “dopante”: “Nel nostro Paese secondo la legislazione – spiega il dottor De Riva – è doping l’assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive ‘non giustificata da condizioni patologiche’. E’ ‘doping’ utilizzare sostanze per vincere una gara, ma è doping anche l’uso di farmaci per potenziare le proprie masse muscolari, indipendentemente da una necessità terapeutica. E anche questo doping purtroppo fa male”.
Sono molte e diverse le sostanze e le pratiche dopanti, e altrettanto vari sono i rischi derivanti da queste pratiche. Il dottor De Riva fa alcuni esempi: “Anche gli integratori proteici, utilizzati per l’incremento della massa muscolare, se assunti in dosi eccessive possono danneggiare i reni fino all’insufficienza renale; senza contare che se utilizzati senza svolgere una corretta attività fisica determinano un eccessivo incremento del peso. L’insulina aumenta la resistenza allo sforzo e favorisce migliori tempi di recupero, ma può portare all’ipoglicemia grave. Il cortisone aiuta a sopportare il dolore nelle fasi di fatica estrema, ma può causare gravi squilibri endocrini. L’’ormone della crescita’ può portare al diabete e fa aumentare il rischio oncologico; gli steroidi anabolizzanti possono determinare nell’uomo disfunzione erettile ma anche infertilità e sterilità, gravi danni epatici, tumori, e possono incrementare il rischio di contrarre malattie cardiovascolari”.
E il rischio aumenta quando le sostanze utilizzate per le pratiche dopanti, che come farmaci dovrebbero essere soggette a rigidi controlli, vengono reperite in maniera illegale attraverso canali web: “Queste modalità di approvvigionamento – evidenzia lo specialista – non garantiscono il dosaggio, la provenienza, l’integrità, la sterilità delle sostanze stesse. Infine, chi acquista queste sostanze on line, finisce per assumerle in maniera incontrollata e per periodi prolungati, senza controlli o seguendo le indicazioni di persone del tutto impreparate”.
In estrema sintesi, va detto che non è possibile un uso controllato e non pericoloso di queste sostanze e di queste pratiche dopanti, che vanno assolutamente evitate. A chi ha dubbi in proposito, o anche solo curiosità, l’Ulss 3 Serenissima suggerisce di rivolgersi sempre preventivamente al proprio medico oppure al Servizio Malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione, telefonando allo 041.965.76.11.