Quando finirà il Reddito di Cittadinanza? Come funzionerà il nuovo Assegno di Inclusione? Quali requisiti saranno richiesti?
Come già anticipato fin dall’ultima campagna elettorale, il governo ha varato una profonda revisione delle misure di contrasto alla povertà. Con il Decreto Lavoro del 1° maggio, infatti, sono stati delineati i principi su cui si baserà il nuovo AdI, Assegno di Inclusione, che da gennaio 2024 prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. È importante sottolineare come il decreto rappresenti una sorta di “bozza” legislativa. Ora partirà infatti la consueta trafila parlamentare, che entro i 60 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta dovrà convertire in legge il decreto e ufficializzare le caratteristiche del nuovo assegno. Ci vorrà ancora un po’ di tempo quindi per avere l’ufficialità della misura.
Dal punto di vista economico, i requisiti reddituali e patrimoniali saranno sostanzialmente gli stessi previsti per il Reddito di cittadinanza, a partire dall’ISEE: per beneficiare dell’Assegno di inclusione occorrerà infatti un indicatore complessivo non superiore alla soglia di 9.360 euro, la stessa prevista per il RdC. La vera novità riguarderà la composizione del nucleo famigliare. Potranno infatti beneficiare del nuovo assegno solo le famiglie che, oltre ai requisiti economici, abbiano al loro interno almeno o un minorenne, o un disabile, o un componente con più di 60 anni. Le famiglie composte esclusivamente da queste tipologie di soggetti “fragili” potranno percepire un massimo di 630 euro al mese. Nel caso siano presenti anche soggetti in salute fra i 18 e i 59 (i cosiddetti “occupabili”), l’importo massimo sarà di 500 euro al mese, a condizione però che i membri occupabili si inseriscano fin da subito in un percorso regolamentato di ricerca del lavoro.
Christian Rosteghin, Caf Acli Venezia
(testo redazionale in collaborazione con Caf Acli Venezia)