Dovrebbe iniziare a funzionare da domani, martedì 7 aprile, la nuova macchina acquistata dal Regione Veneto e installato nell’ospedale di Padova, che dovrebbe analizzare 9mila tamponi al giorno.
Lo annuncia il presidente della Regione Luca Zaia, durante il quotidiano briefing da Marghera per aggiornare sulla situazione in Veneto della lotta al Covid-19.
«Finora – aggiunge Zaia – abbiamo fatto 146mila tamponi. Ma con la nuova macchina dovremmo arrivare ad uno standard di 15-20mila tamponi al giorno. E riusciremo a recuperare il pregresso, cioè quei test che abbiamo da giorni in magazzino, in attesa di essere processati perché non disponevamo di reagenti a sufficienza».
Secondo Zaia, infatti, il Veneto sta per diventare autonomo anche nella produzione di sostanze reagenti, necessarie per completare la procedura del tampone. Dovrebbe così andare a regime anche quanto prevede il piano sanitario regionale sull’epidemia, per cui un tampone va effettuato entro cinque giorni dalla richiesta per chiunque presenti almeno un sintomo di contagio da Coronavirus.
È iniziata nel frattempo la prima fase di applicazione dei test sierologici, quelli fatti su un campione di sangue, per verificare se siano presenti gli anticorpi che l’organismo sviluppa per difendersi dal virus. «Attualmente – conclude Zaia – stiamo conducendo un test su 2-3mila persone della sanità, per verificare l’effettiva presenza di anticorpi neutralizzanti. Poi, se il campione darà buoni risultati, estenderemo la platea dei test sierologici».
Dal punto di vista, infine, dei dispositivi di protezione distribuiti dalla Regione al territorio, il Governatore annuncia che le mascherine già distribuite sono 8 milioni e 432 mila: «Poco più di una mascherina e mezza per abitante». Ai Comuni, poi, la responsabilità di averle distribuite nel modo più capillare possibile fra gli abitanti.