Il Coronavirus, oggi in Veneto, non ha un impatto drammatico. E i numeri in aumento negli ultimi quindici giorni dipendono da “importazioni” di infezioni dall’estero, ma sono sotto controllo.
È il messaggio che il presidente del Veneto, Luca Zaia, lancia durante l’odierno incontro di aggiornamento sulla situazione della pandemia nella regione.
«Su 38 focolai individuati oggi in Veneto – spiega Zaia – 19 sono autoctoni, cioè casalinghi, e 19 importati, stranieri. Aumentano i positivi, ma non si parla più di ricoveri in ospedale. E il 70% dei positivi sono asintomatici. Non siamo davanti a una situazione drammatica, ma neanche si può celebrare la “festa della liberazione” dal virus. Resta fondamentale rispettare le regole di cautela: igienizzare spesso le mani e usare la mascherina in tutti i luoghi chiusi e in caso di assembramento».
Non ci sta, il Governatore, a lasciar passare l’idea che il Veneto abbia abbassato la guardia o che si sia di fronte alla “seconda ondata” già in atto: «È vero che sono aumentate le persone in isolamento (oggi 2717, all’inizio di luglio poco più di 700, ndr), ma questo dipende anche dal molto lavoro svolto per individuare i contatti dei positivi. Per i due centri estivi in cui c’è stato un caso di positività siamo andati a trovare anche le persone che erano andate in vacanza la settimana prima con il caso positivo…». (G.M.)