Una grande banca del sangue fatta con il sangue donato da persone ammalate di Covid-19 e poi guarite. Sarà la prima in Italia e viene creata dalla Regione Veneto.
La annuncia il presidente della Regione, Luca Zaia, durante l’aggiornamento di mercoledì 6 maggio sull’emergenza Coronavirus. L’iniziativa si fonda sulla sperimentazione in corso all’ospedale di Padova (oltre che in alcuni altri ospedali d’Italia), dove 12 persone infettate hanno conseguito «risultati molto incoraggianti» grazie ad una cura fatta proprio con il sangue ricco di anticorpi al Covid, prelevato da pazienti guariti.
«Sarà una raccolta volontaria – sottolinea Zaia – ma richiamo tutti al senso civico: la sanità del Veneto vi ha dato tanto in termini di cure, perciò fate questo sacrificio di donare il sangue che consentirà di curare altri malati. Capiscono che possa risultare strano essere chiamati, magari dopo tre settimane passate in terapia intensiva o comunque in ospedale. Ma è un gesto che serve per salvare tante altre persone». L’appello del Governatore è rivolto, ovviamente, alle circa tremila persone che in queste settimane sono passate per la malattia e si sono negativizzate. Oltre ad esse ci sono le migliaia di persone (probabilmente) che hanno superato in forma asintomatica il Coronavirus.
Le persone che possono donare sangue saranno contattate al telefono e verrà chiesto loro di recarsi in un centro per la donazione. «Stiamo anticipando i tempi – continua il presidente della Regione – e vogliamo raccogliere in via prudenziale il sangue di tutti i pazienti malati che sono guariti. La terapia, infatti, non è ancora validata, ma è in fase sperimentale. Spero che in qualche settimana la sperimentazione si chiuda. Se avrà esito positivo, confermando i primi dati raccolti, useremo il plasma per la cura di altri malati, disponendo già di un “magazzino” ben fornito».