Un bastoncino che viene inserito nelle due narici; poi lo si intinge in un reagente e in un tempo variabile fra due e sette minuti si sa già se si ha il Coronavirus oppure no.
È la novità importante che viene dalla lotta alla pandemia. La sta testando il laboratorio di microbiologia dell’ospedale di Treviso, diretto da Roberto Rigoli, e si preannuncia come una piccola rivoluzione per la diagnostica.
«L’avessimo avuto in febbraio e marzo – aggiunge subito il presidente del Veneto, Luca Zaia, presentando il nuovo test, lunedì 13 nella sede della Protezione civile a Marghera – saremmo andati subito a cento all’ora, invece che a cinque all’ora: in quelle settimane servivano quattro o cinque giorni per avere il risultato dell’esame; adesso basteranno pochissimi minuti».
Il nuovo test è prodotto da un’azienda della Corea del Sud: «Ma tante altre – precisa il dott. Rigoli – sia multinazionali che aziende medie, da un po’ tutto il mondo, stanno sviluppando un prodotto simile».
In Veneto è già stato testato su un migliaio di persone, ottenendo una quarantina di positività: «Poi, a chi è positivo – spiega Rigoli – facciamo anche il tampone, che ancora oggi è l’unico test ufficialmente diagnostico in senso pieno. Ma per ora il test rapido è sempre stato confermato dal tampone tradizionale».
La differenza, dal punto di vista tecnico, è che il nuovo esame va a scovare direttamente il virus, mentre il tampone cerca gli anticorpi. «Il nostro obiettivo – riprende Rigoli – è di arrivare a riconoscere almeno cento casi positivi, per poter poi inviare i risultati al Ministero e fare validare questo test». Da quel momento, con l’ok del Ministero della Salute, lo si potrà utilizzare massicciamente. Il costo del prodotto coreano è di 12 euro. L’idea, nella Regione Veneto, è di farne uso in particole nei pronto soccorso, così da evitare attese di ore a chi vi si presenta con sospetto contagio da Covid. Ma non è da escludere un uso quasi domestico, per esempio presso aziende e comunità che vogliano fare screening di massa per i dipendenti o gli associati. (G.M.)