Pur nella drammaticità della situazione, il mese di gennaio, in Veneto, si chiude con una situazione decisamente migliore rispetto a quella di dicembre.
Il dato forse più rilevante è quello del numero di nuovi contagi: si è dimezzato. In gennaio, infatti, si sono infettate 56.542 persone, contro le 110.553 del mese di dicembre.
Naturalmente stiamo parlando di contagi rilevati ufficialmente, grazie ai tamponi; e ad essi vanno aggiunti quelli che non sono stati riscontrati: positivi asintomatici, in particolare.
Comunque, il dimezzamento dei nuovi contagi e il dato che di giorno in giorno si sta facendo più leggero sono segno che la gravità di questa fase della pandemia, nella nostra regione, sta calando. Sta di fatto che il 6,3% della popolazione – cioè più di 312mila veneti – ha contratto il virus.
Un altro dato confortante è quello relativo alle persone attualmente positive: alla fine del mese di gennaio sono 33.820, ma nel giorno di San Silvestro erano quasi il triplo: 91.450.
In calo molto significativo anche la pressione sugli ospedali: oggi sono ricoverate per Covid (comprendendo anche i degenti che si sono negativizzati ma hanno ancora bisogno di cure ospedaliere) 1972 persone in area non critica e 249 in terapia intensiva.
Il 31 dicembre scorso erano 2.999 in area non critica (cioè nei reparti di medicina, malattie infettive, pneumologia…) e 440 in rianimazione. Significa che il numero dei ricoverati si è ridotto di un terzo.
L’unico parametro che anche in gennaio è rimasto tragicamente alto e si è solo modestamente ridotto rispetto al mese precedente è quello dei morti: in questo primo mese dell’anno sono stati 2.345, per una media di 75 ogni giorno. In dicembre erano stati 2.811, mediamente 90 al giorno.