Quindici giorni e i tamponi rapidi dovrebbero arrivare in gran numero in Veneto. Lo promette il Governatore Luca Zaia: «Già pronta la gara per acquistarli», annuncia al briefing consueto, dalla Protezione civile a Marghera, sull’emergenza Coronavirus.
I test rapidi, che in 5-10 minuti danno l’esito in caso di sintomi assimilabili a quelli del Covid e riconoscono la presenza del virus, saranno probabilmente la risposta più importante all’emergenza del prossimo autunno, quando uno starnuto o un colpo di tosse metteranno in allarme chiunque. Con il pericolo evidente di dover bloccare scuole e aziende, per precauzione o per paura.
«I test – spiega il presidente del Veneto – sono stati validati dall’Istituto Spallanzani di Roma e adesso li compreremo in gran quantità. Oltretutto, il fatto che ci siano almeno una decina di aziende che lo producono e che sono in concorrenza, ha fatto sì che il prezzo proposto alla Regione sia via via sceso fino a 4,60 euro a test».
Così, mentre in Veneto si è appena superato il milione e mezzo di tamponi base (quelli per il cui esito servono un paio di giorni) e un milione e 300mila test sierologici rapidi (i “pungidito”) si affaccia l’uso di massa del tampone veloce.
Ma il vero obiettivo, conclude Zaia, è di arrivare all’autodiagnosi: «Per poterlo fare dovremo avere a disposizione un test da effettuare con la saliva. Anche i tamponi rapidi, infatti, hanno bisogno di un operatore e non li si può somministrare da soli. Quando sarà disponibile il test della saliva – ma serviranno mesi – saremo a posto». (G.M.)