Arriva quello che tutti aspettavano: il test della saliva per scovare il Covid-19. Inizia oggi il programma sperimentale ideato e gestito dall’università di Padova, per cui studenti, docenti e personale tecnico e amministrativo si sottoporranno periodicamente ad un semplicissimo prelievo di saliva.
E sarà proprio la saliva ad essere analizzata in laboratorio per individuare l’eventuale presenza del Coronavirus. L’annuncio è stato dato oggi dal Rettore dell’università di Padova, Rosario Rizzuto, intervenuto al briefing di aggiornamento sulla pandemia presieduto dal Governatore del Veneto, Luca Zaia, nella sede della Protezione civile al quartiere Cita di Marghera.
Il punto di partenza, spiega il Rettore, sta nella notizia comunicata da Mario Plebani, Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova: «La diagnosi molecolare da saliva ha un’affidabilità oggi pari a quella dei tamponi».
Evidente che, su questa base, può partire una rivoluzione diagnostica, con molti vantaggi: il test è semplice e praticabile da chiunque. Non è fastidioso e non è necessario l’intervento di un operatore sanitario.
«Così – conferma Rizzuto – come in ospedale si tracciano gli operatori facendo un tampone, noi faremo altrettanto con chi va in aula, ogni venti giorni, obbligatoriamente».
Se poi le promesse saranno mantenute e il test della saliva si rivelasse davvero efficiente, verrà proposto – sottolinea il Rettore Rizzuto – a tutte le istituzioni, affinché il suo uso venga esteso. (G.M.)