«Non si comprende il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all’attuale andamento epidemiologico».
Lo scrive il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella quale chiede lo stralcio delle tre province di Venezia, Padova e Treviso dagli obblighi del decreto firmato stanotte dallo stesso presidente del Consiglio.
Nella sua lettera Zaia argomenta che per la provincia di Padova, su 132 casi positivi, 84 sono riferibili al gruppo di Vò. Gruppo per il quale ci sono anche i primi dati sull’applicazione di tamponi, in questi ultimi giorni, su tutta la popolazione: su 1000 test si è scesi da una positività attorno al 3% ad una dello 0,05%.
Per Treviso «il cluster – aggiunge Zaia – è quasi esclusivamente ospedaliero: difatti 49 soggetti positivi sono operatori sanitari e gli altri casi riguardano degenti del reparto di geriatria contagiati da una paziente ricoverata per lungo tempo e poi deceduta. Perciò si tratta di un cluster nosocomiale, che non interessa la popolazione generale della provincia».
E anche per al provincia di Venezia «i casi di positività riscontrati interessano quasi per la metà operatori sanitari».