«Non abbassiamo la guardia adesso. Non possiamo rischiare un effetto Hong Kong». Il presidente della Regione Veneta Luca Zaia, nel consueto punto stampa quotidiano, avverte i Veneti: «Non vorrei che la percezione della diminuzione dei contagi e della pressione nelle terapie intensive ci inducesse ad allentare il livello di attenzione. Per questo, sulla scorta del nuovo decreto governativo, stiamo predisponendo la proroga della nostra ordinanza regionale. Forse mettendo mano ad alcuni aspetti».
I numeri sono ancora alti: in Veneto sono stati superati i 500 decessi. «Non è finita, abbiamo ben diecimila contagiati. Per questo l’isolamento prosegue». Il rischio, avverte Zaia, altrimenti è riaprire con leggerezza e ritrovarsi con una seconda epidemia, come è accaduto a Hong Kong: «Forse è stato riaperto con troppa leggerezza. Non voglio pensare che i Veneti possano rischiare una seconda quarantena, sarebbe traumatico. Dobbiamo pensare a una riapertura graduale, quando sarà il momento. E adottando tutti i criteri di sicurezza del caso. Penso ad esempio che per molto tempo le mascherine faranno parte del nostro abbigliamento». (S.S.L.)
Coronavirus, Zaia: «No all’effetto Hong Kong»
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