Un solo paziente in più, nelle terapie intensive del Veneto, nelle ultime ventiquattr’ore. Un dato significativo, per cui si può iniziare a guardare con un certo ottimismo all’evoluzione dell’emergenza. Un dato, però, da guardare anche con prudenza e moderato dal fatto che, nell’ultima giornata, sono comunque morte, purtroppo, 21 persone affette da Covid-19. E probabilmente una parte di esse erano ricoverate proprio nei reparti di rianimazione e sono state “rimpiazzate” da altri pazienti in seria difficoltà.
Sono questi i dati che emergono dal quotidiano report redatto dalla Regione Veneto, aggiornato alle ore 8 di lunedì 30 marzo.
Il totale dei casi positivi dopo il test del tampone è cresciuto ancora: siano a 8.724, cioè 366 più di ieri. Ma anche in questo caso si potrebbe scorgere il bicchiere mezzo pieno: l’aumento dei casi positivi è più o meno della stessa entità di una decina di giorni fa. Ma il numero dei tamponi è largamente cresciuto: oggi siamo sui 10mila al giorno, contro i 3mila di dieci giorni fa. E se i tamponi aumentano, ma i contagiati trovati calano, è evidente che il trend è in miglioramento.
In leggero calo, a 19.895, le persone in isolamento domiciliare perché positive o in quarantena: probabilmente per un certo numero di esse, è terminato il periodo di due settimane di forzato isolamento.
Sono arrivate al numero record di 1.633 le persone ricoverate nei reparti ospedalieri, in area non critica: sono 47 più di ieri mattina alla stessa ora.
Il dato positivo è, infine, il continuo aumento del numero dei dimessi dai reparti dei nosocomi veneti: sono arrivati a quota 747, ossia 32 persone più di ieri.