La maggior incidenza di positività al Covid-19, tra gli operatori della sanità veneta, ce l’hanno gli operatori socio-sanitari, più degli stessi medici. Lo spiega, fornendo dei dati, il presidente del Veneto Luca Zaia durante la consueta occasione di aggiornamento dalla sede di Marghera della protezione civile.
«Il dato sui medici ospedalieri – afferma Zaia – dice che riscontriamo l’1,3% di positività sui tamponi effettuati. Si sono cioè trovati 127 medici positivi su 9.787. E finora il test è stato fatto sul 65% del totale degli operatori».
Un po’ più alta è la percentuale per quanto riguarda i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta: si arriva all’1,4%, con 50 casi positivi su 2.299 professionisti che hanno fatto il tampone
E gli infermieri? «La percentuale è dell’1,69% e corrisponde a 413 persone su 24.420 dipendenti, 16.179 dei quali hanno fatto il test».
Ma è, appunto, tra gli operatori socio-sanitari che si registra il dato più alto: 1,98%, che significa 183 persone. Nel caso loro i tamponi effettuati sono 5.796 su 9.237 persone.
Per il Governatore, che ribadisce l’ammirazione per chi è in prima linea nella lotta al Coronavirus, i dati servono però a chiarire la situazione attuale e a sgombrare il campo da interpretazioni incomplete. «E aldilà dei numeri – conclude Zaia – voglio ricordare una categoria che in questa guerra contro il virus è fondamentale, ma forse non viene ricordata a sufficienza: quella degli operatori, ma soprattutto operatrici, delle pulizie e della sanificazione nei nostri ospedali».