La prevenzione, in termini di salute orale, funziona. E per fortuna, verrebbe da dire… Funziona tanto che, anno dopo anno, sono sempre meno i pazienti che in ottobre partecipano alle visite di controllo gratuite promosse dagli odontoiatri dell’ANDI, Associazione Nazionale Dentisti Italiani, in collaborazione con Mentadent. Un’iniziativa, il mese della prevenzione dentale che da 44 anni promuove una sana e corretta igiene dentale e che coinvolge più di 10mila odontoiatri sui quasi 65mila attivi in Italia.
Alta l’attenzione anche nel territorio veneziano dove sono quasi 200 i professionisti che hanno aderito quest’anno al progetto: una quindicina solo nel centro storico lagunare, altrettanti in terraferma, e poi ancora a Chioggia, nel miranese, in Veneto Orientale. Semplice il meccanismo per partecipare: si va sul sito dedicato – https://andi.it/44-mese-della-prevenzione-dentale-prenota-la-tua-visita/ – si inserisce la città o il CAP, si sceglie il dentista e si prenota il controllo.
«Rispetto a 20 anni fa – sottolinea Filippo Stefani, presidente di ANDI Venezia, a cui aderiscono 420 degli 811 odontoiatri iscritti all’albo lagunare – i pazienti che chiedono di fare la visita gratuita per il mese della prevenzione sono sempre meno. In questi ultimi anni si contano sulle dita di una mano: 20 anni fa dovevamo dedicare alle visite gratuite una o due intere giornate».
Scarsa attenzione? Campagna ormai passata di moda? Assolutamente no, anzi. «Secondo noi – aggiunge Stefani – i cittadini non sentono più la necessità di questo tipo di visita perché sono molti di più quelli che oggi vanno dal dentista di loro iniziativa. Si è stimolata negli anni un’attenzione alla prevenzione che ora porta i suoi frutti».
A sedersi sulla poltrona degli odontoiatri per i controlli gratuiti sono persone di tutte le età, «ma – dice ancora – quando arrivano i più giovani li troviamo con pochissime carie. La prevenzione funziona: i genitori sono stimolati a portare i bambini dal dentista fin dai primi denti da latte, tutte le nozioni di igiene vengono insegnate fin da piccoli e questo ha un risultato positivo. Visito ragazzi di 18 anni che hanno seguito tutta la prevenzione in età scolare e i loro denti sono perfetti. Abituando i giovani ai controlli periodici, le carie, a cui possono andare incontro, vengono diagnosticate sul nascere e questo riduce la terapia che diventa minimamente invasiva».
Certo, poi, durante il mese della prevenzione arrivano anche persone di età media o avanzata, «che per lo più – sottolinea Stefani – non hanno un dentista di riferimento, forse anche per motivi economici, che approfittano dei controlli perché gratuiti e che sono abbastanza ammalate da un punto di vista odontoiatrico. Fanno la visita, ma poi non si fanno curare… E tornano, magari l’anno dopo, con bocche ancora più distrutte. Una nicchia, ma ci sono».
Altro tassello che spiega l’importanza della prevenzione è il tipo di prestazioni che i dentisti si ritrovano ad eseguire. «Una volta – dice il presidente ANDI veneziano – si faceva molta più conservativa, cioè la ricostruzione dei denti cariati. Oggi, invece, si cura molto di più la parodontologia, cioè le gengive che tendono ad ammalarsi. La malattia cariosa inizia a essere meno presente nei pazienti».
Nel giro di un ventennio, dunque, le cose sono migliorate «e la prevenzione odontoiatrica – conclude il dottor Stefani – sembra essere ormai entrata nella cultura e nella mentalità delle persone». Meglio, però, non abbassare la guardia. E, magari, approfittare proprio del mese della prevenzione per un controllo in più.