«In Veneto ci sono 186 beni confiscati ai mafiosi. Poco in senso assoluto ma molto in sé perché vuol dire che non è vero che le mafie da noi non esistono»: lo dice Roberto Tommasi, responsabile Veneto di Libera Associazioni, intervenendo al convegno “Terra Sociale” venerdì 26 maggio a Ca’ Foscari in via Torino.
Continua Tommasi: «Il lavoro di Libera nasce da una intuizione di Pio La Torre: colpire le mafie nei beni che posseggono. I beni confiscati costituiscono una sorta di secondo livello della presenza mafiosa che non agisce più soltanto con atti di criminalità violenta ma si insinua nel territorio socio economico sotto un apparente aspetto di normalità. Come ha fatto a pochi chilometri da qui la mafia del Brenta di Felice Maniero, che a Campolongo Maggiore gestiva i propri affari nella importante villa abitata dalla madre».
Oggi, grazie al lavoro di Libera, la villa di Maniero dopo la confisca è diventata un centro restituito pienamente alla comunità e si chiama “Villa affari puliti”. Tutto bene, quindi? «Sì, se non fosse per il fatto che, mentre festeggiavamo l’apertura di Villa Affari Puliti, le finestre di alcune case vicine si sono chiuse in segno di protesta». Come dire: non abbassare mai la guardia… (F.P.)