«Io sono del partito del lavoro. E il lavoro lo costruiscono gli imprenditori e chi lavora, non il Comune, non il Governo con le mancette. Dobbiamo fare spazio a persone meritevoli e attrarre gli investimenti a Venezia, mai arrivati negli ultimi 40 anni. Ma adesso sbloccheremo tutto».
È un passaggio dell’intervento del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, durante il tradizionale incontro di fine anno con i giornalisti.
Brugnaro, fra i molti temi toccati, si è soffermato proprio su quello degli investimenti per lo sviluppo della città: «Di occasioni mancate perché non si è saputo coglierne è piena la storia di Venezia. Dall’ospedale di Le Corbusier a San Giobbe alla Torre di Luce di Pierre Cardin. È stata un’offesa all’intelligenza non accettare il suo progetto. Ma si potrebbe continuare con Zamparini, che ha portato il Venezia in serie A e poi ha dovuto lasciare, e con quel “matto” di Brugnaro, che voleva regalare un palazzetto dello sport alla città… Tanti si sono ormai rassegnati all’idea che non si possa fare niente; io no».
Il sindaco ha parlato anche dei temi del giorno, come la polemica sulle decisione di non riaprire i musei civici prima di aprile: «Riapriremo quando torneranno i turisti. Nel primo trimestre ne avremo uno zero assoluto in centro storico. Non possiamo buttare soldi al vento, sia per non fare danno erariale sia per non dissanguare le aziende. Vale per i musei e per il casinò e presto apriremo una discussione su Actv, con tutte le parti in causa».
Ogni mese, comunque – garantisce il sindaco – verrà fatta un’analisi aggiornata della situazione, «per vedere se cambia qualcosa. Abbiate fiducia: siamo certi che il turismo tornerà, ma oggi non c’è un visitatore in giro per la città. Siamo però pronti a riaprire appena le prime luci inizieranno ad accendersi».
Brugnaro è intervenuto anche sulla crisi della crocieristica: «Stanno riuscendo a farci perdere le navi da crociera. Ma faremo di tutto per recuperarle». Poi anche sul ruolo fondamentale del porto e sulla stasi degli ultimi anni: «Musolino per tre anni non ha scavato i fanghi; adesso bisogna scavarli».
Ha ribadito la contrarietà piena alla decisione di creare un’agenzia per la laguna che, di fatto, toglie al Comune il potere decisionale sull’apertura e la chiusura del Mose. Ed è tornato anche sulla questione del termovalorizzatore che Veritas sta cercando di realizzare, a Fusina, per bruciare il combustibile secondario, ricavato dai rifiuti non più differenziabili: «Abbiano chiesto all’Enel di anticipare la chiusura della centrale Palladio, a carbone, che inquina. L’Enel ci asseconda e siccome noi abbiamo il combustibile secondario, che è sempre stato bruciato nella centrale Enel, dobbiamo per forza trovare una soluzione diversa. L’abbiamo trovata in un termovalorizzatore con il massimo livello di controllo dei fumi, una soluzione che i migliori ambientalisti in Europa avrebbero appoggiato; perché l’alternativa è portare il combustibile secondario in discarica, la peggiore soluzione per l’ambiente».
Infine un annuncio: «Dal 7 all’11 luglio 2021 Venezia ospiterà il G20 della finanza mondiale. Verrano i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali delle prime venti potenze economiche del mondo. Tutti all’Arsenale, a discutere, e poi a vedere il Mose».
Venezia, insomma, torna sulla ribalta mondiale: «E per farlo – insiste Brugnaro – bisogna fare come suggerisce la parabola evangelica dei talenti: bisogna farli fruttare». (G.M.)