Qualcuno ha cominciato a donare perché si è reso conto dell’importanza delle trasfusioni dopo un grosso incidente stradale, qualcuno lo ha capito per la malattia di un parente, qualcun altro semplicemente perché… lo fa da sempre. Hanno 18 anni o 60, donano da 20 anni o hanno appena iniziato, i 28.201 donatori Avis della provincia di Venezia, come tutte le categorie del mondo, sono persone diverse, con storie personali e sogni e in queste vacanze natalizie hanno deciso di raccontarsi.
Prendiamone una. In una delle sue ultime donazioni Giovanni Gastaldi, mestrino, 41 anni (già a quota 100 donazioni) si è presentato con a mano la sua bimba di 7 anni. «Volevo che capisse fin da piccola il valore di questa cosa – spiega lui – abbiamo fatto una “gita” insieme prendendo la bicicletta da Preganziol dove abitiamo ora, salendo in treno e arrivando in ospedale. Volevo che la vivesse come una cosa bella e che magari le desse ispirazione per quando sarà grande». Come è accaduto a lui con sua sorella.
«Ho iniziato presto a donare perché ho emulato mia sorella che a 18 anni si è presa l’impegno – racconta – io sono più giovane di 3 anni e mi sono detto: “Se lo fa lei lo posso fare anche io. Coi 18 anni cosa puoi fare? La patente, votare. Io ci ho aggiunto la donazione. Un bel modo per segnare un diciottesimo». Da quel momento non ha mai smesso. E in questi giorni ha raggiunto il traguardo delle 100 donazioni, rigorosamente documentate in una maglietta con tutte le date «100 volte in vena di donare, 1995-2018».
Avis, per «Ogni volta che andavo a donare ero il più giovane e quindi mi coccolavano molto – racconta lui – ho bei ricordi di quelle giornate. Lì anche se sei in coda nessuno se la prende. Tutti hanno un obiettivo più importante. Volevo trasmettere questo alla mia bimba quando l’ho portata e spero di esserci riuscito».