Ho sentito dire che dall’anno prossimo l’assegno unico sarà tagliato se non si presenta l’Isee o forse addirittura abolito. È vera questa notizia?
Una premessa importante prima di rispondere al nostro lettore. In queste settimane, soprattutto online, stanno uscendo una infinità di anticipazioni sui contenuti della nuova manovra economica. Notizie che riguardano temi di grande interesse per le famiglie (come appunto assegno unico, oppure pensioni, Irpef, bonus casa e così via) e che spesso, proprio per questo interesse, creano un notevole clamore. Due consigli pratici per orientarsi. Primo: ricordare sempre che si tratta solo di anticipazioni senza alcun valore e che occorre attendere che i provvedimenti siano messi nero su bianco nella legge di Bilancio. Secondo: soprattutto online fare attenzione alle fonti che riportano queste notizie. Il più delle volte si tratta di siti poco affidabili, che pur di attirare traffico rilanciano informazioni non ancora confermate o, addirittura, prive di fondamento.
Tornando alle ipotesi circolate sull’assegno unico, va innanzitutto esclusa qualsiasi ipotesi di abolizione. È invece possibile che ci sia una “rimodulazione”. Ad oggi il diritto all’assegno non è vincolato alla presenza dell’Isee: chi richiede l’assegno senza fare l’Isee riceve infatti il contributo minimo, nel 2024 pari a 57 euro mensili. Per il futuro, l’ipotesi è di chiudere il rubinetto dell’assegno per i nuclei sprovvisti di Isee o per chi ha un Isee superiore a 45.000 euro, dirottando le loro quote ad altre famiglie più bisognose, con più figli o con disabili a carico.
Ribadiamo ancora una volta che si tratta solo di ipotesi. E che comunque fino al 1° marzo 2025, momento in cui scatterà la terza annualità dell’assegno, tutto resterà invariato. Per aggiornamenti su assegno unico e Isee consigliamo di consultare nelle prossime settimane il sito www.aclivenezia.it.
Cristian Rosteghin, Caf Acli Venezia
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Informazione redazionale a cura di Caf Acli Venezia