Sempre più giovani, anche tra i 50 e i 60 anni, con la malattia di Alzheimer
Non è un dato scientifico ma l’osservazione che Clara Urlando, presidente dell’associazione Alzheimer Venezia, può fare nel suo quotidiano lavoro a favore delle persone affette da questa malattia debilitante e a sostegno delle loro famiglie.
È trascorsa da pochi giorni la Giornata mondiale dell’Alzheimer: è l’occasione per fare il punto. «Questa malattia è presente nel nostro territorio e si fa sentire negli anziani. Ma – spiega Urlando – si sta sviluppando anche nelle persone più giovani. In questi ultimi 10 anni la situazione non è cambiata molto: semplicemente c’è più attenzione da parte dei medici di base per cui ci si accorge prima della malattia. Comunque abbiamo notato che sempre di più ci sono persone di età ancora giovane con disturbi della memoria: non parliamo quindi solo di novantenni ma di cinquanta-sessantenni».
Dieci anni fa in questo periodo della Giornata mondiale dell’Alzheimer l’associazione procedeva al test della memoria nei confronti delle persone over 65 che volevano misurarsi con la realtà del decadimento cognitivo. Mentre adesso, grazie anche al progetto Sollievo, l’associazione ha potuto aprire dei momenti di attività di stimolazione cognitiva a Burano tre giorni la settimana, a Murano per due giorni, a Venezia centro storico per diversi giorni a settimana, a Mestre – dov’è presente lo sportello dell’associazione – e a Marghera tre volte la settimana.
In tutti questi luoghi, di recente l’associazione ha poi attivato degli incontri con i familiari. Incontri di auto-mutuo-aiuto, cioè opportunità per i familiari per confrontarsi tra di loro e per supportarsi vicendevolmente, il tutto sostenuti da una psicologa.
Ci sono poi i centri diurni che aiutano i malati di Alzheimer; ma non se ne occupa l’associazione: «Speriamo che la Regione Veneto abbia recepito le nostre richieste sia a livello regionale sia a livello locale», dice Urlando. «C’è necessità di finanziare i centri diurni, che però sono gestiti direttamente dalle case di riposo e offrono accoglienza alle persone malate durante la giornata: dal mattino alle 9, fino al pomeriggio alle 16. Sono un servizio prezioso per la famiglia che deve lavorare e svolgere le mansioni quotidiane. Per i centri diurni le case di riposo si occupano anche dell’accompagnamento dei malati, noi invece non ce ne occupiamo, tranne qualche raro caso».
L’associazione “Alzheimer” ha da poco ripreso la sua attività dopo la pausa estiva e continuerà fino a Natale, per poi riprendere da metà gennaio 2025.
Marco Monaco