Sono 9.199 i bambini residente nel territorio dell’Ulss 3 che hanno già ricevuto la prima dose di vaccino fa quando, il 16 dicembre scorso, sono state avviate le vaccinazioni in età pediatrica. Ma questo significa che ancora circa 20mila bambini di età fra i 5 e gli 11 anni non sono stati vaccinati. E la quantità di vaccinazioni, negli ultimi giorni, rallenta.
«I bambini hanno diritto a non ammalarsi», sottolinea Francesco D’Amanti, referente provinciale della Federazione italiana medici pediatri. «E il vaccino è sicuro: effetti collaterali non ce ne sono, l’efficacia è dimostrata e, oltre al Covid, c’è il pericolo reale che negli infettati poi si sviluppi l’infiammazione sistemica agli organi interni. Succede ad un bambino su mille, ma il rischio c’è ed è enormemente maggiore rispetto a quello di reazioni al vaccino».
Intervenendo al punto stampa dell’Ulss 3 sull’aggiornamento della situazione pandemica il dott. D’Amanti insiste sull’opportunità di accelerare le vaccinazioni pediatriche: «E spero di passare, a breve, a vaccinare i più piccoli, quelli sotto i cinque anni. Il sistema immunitario è già formato alla ventesima settimana del feto e, a 60 giorni dalla nascita, pratichiamo già la vaccinazione esavalente. Non c’è motivo per non vaccinare i piccoli anche contro il Covid».
Parole riprese dal direttore generale dell’Ulss, Edgardo Contato: «Il risultato della campagna vaccinale si misurerà qui, con i bambini: è l’ultimo luogo da aggredire per sconfiggere il virus».
Si rinnova così, anche nel prossimo fine settimana, la possibilità di vaccinare i bambini con accesso diretto, senza prenotazione. Si potrà farlo al Palaexpo di Marghera, sabato 22 dalle 9 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30; e domenica 23 dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30.
Stessa possibilità a Dolo, al palazzetto dello sport, sabato 22 dalle 16 alle 19 e domenica 23 dalle 9 alle 18. A Chioggia, infine, presso l’Aspo, sabato dalle 9 alle 18 e domenica dalle 9 alle 13.30. Nel sito dell’Ulss 3 anche tutti gli orari dei giorni feriali, compresi quelli dell’Ospedale civile di Venezia.
Un po’ più complicato, conclude D’Amanti, far sì che negli ambulatori dei pediatri di libera scelta (tutti vaccinati nell’ambito dell’Ulss 3) si proceda a fare i tamponi: «Non abbiamo gli spazi adeguati, tranne chi è in gruppo. E non possiamo neppure pensare di separare i flussi, dedicando magari un’ora al giorno i tamponi: siamo perlopiù da soli, senza personale, e non c’è tempo di sanificare i locali». (G.M.)