“Sono trascorsi quarantacinque anni dal giorno in cui il sorriso di un Papa veneto appena eletto ha conquistato il mondo dalla loggia di San Pietro. Albino Luciani, figlio delle nostre valli Dolomitiche e fino a quel giorno patriarca di Venezia, è vissuto solo trentatré giorni ma destinati a lasciare un’impronta non solo tra i cattolici. Lo volle sottolineare anche il suo successore, il grande Papa Wojtyla, che dopo un anno da quella elezione onorò il nostro Veneto della sua prima visita, recandosi a Canale d’Agordo dove Luciani è nato e salendo in vetta alla Marmolada da Malga Ciapela per una straordinaria benedizione. Entrambi gli eventi segnano due tappe da ricordare della storia veneta per il legame con il nostro ‘don Albino’, proclamato Beato l’anno scorso, e con San Giovanni Paolo II che al Veneto dimostrò un particolare attaccamento tornando ancora numerose volte ed eleggendo le nostre montagne del Cadore a meta prediletta per ritemprarsi”.
Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda il 26 agosto 1978 con l’elezione al soglio pontificio di Albino Luciani – sacerdote di origine agordina che sarebbe divenuto vescovo di Vittorio Veneto e Patriarca di Venezia – e il quarantaquattresimo anniversario della visita in Veneto, a lui dedicata, del successore con una memorabile ascesa in funivia sul ghiacciaio della Marmolada dove, con condizioni meteo proibitive, sostò a Punta Rocca dove, tra l’altro, benedisse la statua della Madonna “Regina delle Dolomiti”.