Domani, venerdì 17 novembre, i 212 migranti che hanno avviato la marcia di protesta da Cona e che stanotte pernottano a Mira, verranno distribuiti in tutto il Veneto.
Al termine di una lunga giornata, fatta di tensione e anche di tanti atti concreti di generosità, l’annuncio viene dal sindaco di Mira, Marco Dori: «Domani tutti troveranno una nuova collocazione, secondo un modello di ospitalità diffusa. E spero che anche altri Comuni, che finora hanno atteso, diano una mano, così da ottenere una condizione migliore per tutti».
L’importanza di una serena e pacifica conclusione di questa protesta, con la redistribuzione dei profughi in tanti diversi Comuni è sottolineata a anche da mons. Dino Pistolato, che ha coordinato oggi le operazioni di accoglienza nelle parrocchie e nella struttura della Caritas a Mira Porte: «È fondamentale che tutti i Comuni, e non solo quelli più grandi e sensibili o remissivi, accettino il modello dell’accoglienza diffusa. La buona conclusione, poi, di questa protesta, sarà il modo migliore per evitare che diventi uno spunto per emulazioni».
È poi fondamentale, prosegue don Pistolato, «che si riducano i tempi i tempi di attesa del giudizio sulla domanda di asilo politico e di status giuridico. E non si va da nessuna parte se non si dà un permesso che sia riconosciuto da tutti i Paesi dell’Unione europea».
In totale le persone ospiti stanotte delle comunità cristiane sono, appunto, 212: 55 sono a San Nicolò di Mira, altri 45 sono nel patronato di Gambarare e ancora 47 in quello di San Pietro di Oriago; 45 a Borbiago e 20, infine, in Casa San Raffaele a Mira Porte, nella struttura di prima accoglienza aperta dalla Caritas diocesana. Nessun’altra realtà, se non la Chiesa – nelle sue articolazioni sul territorio – avrebbe potuto rendersi disponibile in così poco tempo per dare un tetto e una cena a così tante persone.
Quasi tutti centrafricani, i migranti denunciano di essere da troppo tempo relegati in una struttura inadeguata, l’ex base militare di Cona, che ancora ospita 1100 persone (ma fino a ieri erano 1300). Inoltre lamentano i tempi lunghi e le attese di molti mesi per avere un responso alla loro domanda di asilo politico e di status giuridico.
Al grande lavoro fatto in giornata hanno partecipato anche gli scout e molti volontari. I sevizi igienici d’emergenza sono stati procurati dal Comune di Mira, che li ha fatti giungere con molta rapidità dal Vicentino.
(con la collaborazione di Alberto Albertini, don Carlo Gusso e mons. Dino Pistolato)