Brutto risveglio questa mattina in Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus, vittima nella notte di un gravissimo furto presso la sua sede, il Padiglione Rama di Zelarino, all’interno del quale sconosciuti hanno sottratto strumentazione diagnostica per un danno stimabile in alcune centinaia di migliaia di euro. Le circostanze e le dinamiche dell’accaduto sono ancora al vaglio delle forze dell’ordine.
«Il danno è importante – conferma Diego Ponzin, direttore medico di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus – e riguarda le attività assistenziali che Fondazione svolge autonomamente e in collaborazione con Ulss 3 Serenissima. Sono stati portati via strumenti ad elevata tecnologia acquistati nel corso degli anni anche grazie al generoso contributo di cittadini benefattori, pazienti, aziende, istituti di credito». Un danno notevole, conferma la direzione, che va a toccare un patrimonio della città, poiché è stato interrotto un servizio di pubblica utilità che risponde alla necessità di salute non solo dei cittadini del territorio ma di pazienti che normalmente giungono negli ambulatori mestrini da tutta Italia.
I pazienti che avrebbero dovuto recarsi in questi giorni nei locali della Fondazione per sottoporsi alle visite mediche sono stati tutti immediatamente avvertiti e i loro appuntamenti rimandati a data da destinarsi, mentre da subito l’ente non profit, dopo aver riunito un CdA straordinario, sta mettendo a punto un piano per affrontare l’emergenza.
Quanto avvenuto viene stigmatizzato dalla Direzione dell’Ulss 3 Serenissima, che è al fianco della Fondazione Banca degli Occhi nel quotidiano e comune lavoro al servizio dell’utenza, e lo è anche in questo momento di fronte ad un fatto gravissimo, che danneggia questo lavoro importante, e quindi l’utenza, oltre ad aver danneggiato la struttura, e oltre ad aver impoverito il patrimonio di strumentazione al servizio dei cittadini.
«Nonostante la brutta sorpresa di questa mattina, l’attività legata al processo di donazione e trapianto di tessuti oculari non ha subito alcuna interruzione ed è proseguita regolarmente – continua il direttore Diego Ponzin – i laboratori in cui vengono analizzati e conservati i tessuti per trapianto non sono stati interessati e nemmeno la sezione della struttura dedicata alle attività di ricerca. Siamo già al lavoro per ripristinare l’importante attività diagnostica che oggi siamo stati costretti ad interrompere, per la quale speriamo di poter contare anche sull’aiuto di quanti hanno a cuore la prevenzione delle malattie oculari e la cura dei pazienti».
Da subito è stata attivata una raccolta fondi con cui è possibile contribuire a riparare il grave evento subito oggi dalla Banca degli Occhi. E’ possibile contribuire attraverso c.c. bancario Banca Prossima, IBAN IT 64 O 03359 01600 100000003126, con la causale “Emergenza ambulatori”.