Apprezzare e far proprio il valore del tramandare. Sia che si tratti di cultura, sia che si tratti di fede religiosa. È uno dei compiti, ma anche delle grandi opportunità, che gli studenti universitari si trovano ad avere nel tempo del loro studio negli atenei. E il tramandare saperi è una garanzia anche contro ogni deriva autoritaria e dittatoriale.
Sono alcuni dei concetti espressi dal Patriarca Francesco, in visita, nel pomeriggio di martedì 26 febbraio, alla Casa studentesca Santa Fosca, a Venezia.
La Casa, nata nel 1982 su indicazione del Patriarca Marco Cè, è stata il primo nucleo della Pastorale universitaria veneziana, che ancora oggi vi trova uno dei suoi punti di riferimento. Prima e anche oggi tra le poche comunità miste, si regge sulla capacità di gestire insieme, con responsabilità spazi e compiti.
Mons. Moraglia ha voluto visitarla e dialogare con gli studenti che, provenienti da altre città, vi dimorano durante il tempo degli studi. Fra i numerosi temi trattati (un più ampio articolo uscirà in Gente Veneta del 29 marzo), il Patriarca ha parlato della tradizione: «Una parola che dico con un po’ di imbarazzo perché spesso porta con sé una connotazione negativa. Ma se noi non abbiamo una memoria, se non abbiamo una tradizione, se non sappiamo da dove veniamo, non abbiamo la possibilità di prendere in mano il presente e il futuro. Non per niente, i sistemi dittatoriali di qualsiasi colore hanno praticato lo sradicamento delle persone dalla loro storia».