«Solo al pensiero che vent’anni fa non sapevo neanche ricamare e adesso riesco a tirare fuori queste opere, mi illumino». Annabella Doni descrive così la sua soddisfazione. Un piacere notevole, che viene dal sapere trasformare del filo in un disegno straordinario, usando le tecniche della tradizione veneziana.
Attorno a questa soddisfazione e alle competenze che la rendono possibile è rinato e sta crescendo un interesse vasto. Per condividerlo e farlo crescere ulteriormente, a Venezia si apre una mostra.
Un’esposizione in cui ricamo e merletto si incontrano. Alcune delle opere più belle, realizzate da maestre veneziane di questa arte, saranno esposte alla Scuola Grande di San Teodoro, a Venezia, da lunedì 25 a mercoledì 27 marzo (orario: lunedì 14-18, martedì e mercoledì 10-18, ingresso libero).
Ci saranno le merlettaie: coordinate da Annabella Doni, esporranno le appassionate veneziane del gruppo “Settemani”.
Insieme a loro una maestra di Spinea che, usando invece le tecniche del ricamo, ha ottenuto numerosi riconoscimenti in Italia: Graziella Simionato.
Centri-tavola, fazzoletti, asciugamani, disegni e composizioni decorative…: sono le opere che rimarranno esposte, per i tre giorni della mostra, ospitata e voluta dalla Scuola Grande di San Teodoro. La Scuola, guidata dal Guardian Grando Roberta Di Mambro, ha ormai una tradizione nel sostenere con più iniziative l’artigianato veneziano di qualità e, in particolare, il merletto e il ricamo.
Annabella: «Per far rinascere una passione». «Sono un’albergatrice veneziana – così Annabella Doni racconta la sua esperienza – che negli anni ’90 portava i clienti a vedere i merletti di Burano. E durante quelle visite mi domandavo: ma perché non si potrebbe imparare?». Detto, fatto. Non solo Annabella ha imparato, ma ha anche creato, attorno a sé, un folto gruppo di signore che che hanno acquisito la tecnica e che oggi producono merletti di qualità. Un’esperienza di gruppo, questa, che continua tuttora: «Ci ritroviamo, nell’ambito più ampio dell’associazione Settemari, per due sessioni di otto incontri ciascuna, una tra febbraio e aprile, l’altra in autunno. Ci scambiamo esperienze e conoscenze. Dal niente abbiamo riportato a Venezia la passione per il merletto».
Graziella, l’esordio dalle suore. Graziella Simionato è invece una vita che ricama. Ma con un crescendo di competenze e risultati: «Avevo appena finito la quinta elementare quando ho imparato». Come succedeva un tempo, è stata una suora a farle da maestra: «Eravamo quattro o anche sei ragazze insieme ad un solo telaio: le prime cose ricamate erano tovaglie, realizzate su commissione».
Poi tanta passione e volontà di miglioramento continuo, apprendendo da sola come realizzare i diversi punti: «Si impara cercando di capire dai disegni, dalle riviste..: provando, sbagliando, rifacendo… Solo una volta ho frequentato un corso, per imparare la tecnica del reticello, uno dei ricami più difficili ma, secondo me, il più bello».
Con questa e altre tecniche, Graziella Simionato ha realizzato opere che hanno vinto (per tre volte) il concorso di ricamo organizzato dalla città umbra di Spello e da quella emiliana di Brisighella.
Le opere che le hanno dato più soddisfazione? «Un centro-tavola ovale, con 540 quadrati ricamati a reticello; e un copriletto a intaglio». (G.M.)