«Non possiamo più pensare che i cambiamenti climatici siano vaghe ipotesi dei catastrofisti. Si tratta di scenari che stiamo già affrontando». Lo sttoolinea Giulio Rocca, presidente di Confagricoltura Venezia, in occasione del venerdì verde in cui i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo lanciano un appello per la salvaguardia del pianeta.
«Già nel 2017 – prosegue Rocca – abbiamo fatto i conti con una siccità pesantissima che ha provocato la risalita del cuneo salino per chilometri nell’entroterra, mettendo in contatto l’acqua salata del mare con le falde utilizzate per l’irrigazione dei campi. Ora, in questi primi mesi del 2019, assistiamo ad una nuova fase di siccità che, se si protrae ancora, rischia di avere ripercussioni gravi sia sulle colture invernali che quelle estive. Il ritmo delle stagioni è mutato e a lunghi periodi di siccità si alternano episodi di piogge torrenziali con bombe d’acqua e tempeste che provocano conseguenze anche gravissime nelle nostre aree, come è successo a Mira nel 2015».
«Il nostro territorio si trova già sotto il livello del mare, nel Basso Piave siamo al di sotto di 4 metri», aggiunge Marco Aurelio Pasti, vice presidente di Confagricoltura Venezia. «Negli ultimi trent’anni – prosegue Pasti – il livello dell’Adriatico è cresciuto di circa dieci centimetri, ma i dati dimostrano che i ghiacci della Groenlandia si stanno sciogliendo abbastanza velocemente ed è quindi doveroso chiederci: cosa potrebbe accadere nel nostro territorio? Tra trenta o quarant’anni potremmo trovarci di fronte ad un innalzamento del mare tale da sommergerlo? E di fronte a questi problemi che riguardano tutti, e non solo gli agricoltori, non si sta ancora prendendo alcuna decisione significativa».
«Gli agricoltori sono e devono essere – conclude Giulio Rocca – i primi custodi dell’ambiente; perciò siamo in prima fila a chiedere ai politici interventi adeguati. Da anni ci stiamo adoperando per fare un’agricoltura integrata, dove l’uso dei prodotti chimici è molto ridotto, per quanto possibile attento e non dannoso per l’ambiente. Purtroppo l’agricoltura biologica non è applicabile come metodo a tutte le colture e non è praticabile da tutti gli agricoltori, visto anche gli enormi costi che alla fine ricadrebbero sui consumatori».