In riferimento a quanto riportato nella lettera di don Massimiliano D’Antiga, datata 11 febbraio 2019 e indirizzata ad “amici e fedeli delle Chiese di San Zulian e San Salvador”, fatte le opportune verifiche, si ritiene utile precisare quanto segue:
· Circa i testamenti, a cui si fa cenno, riconducibili a don Massimiliano D’Antiga: dal 2012 ad oggi risulta un’unica parziale eredità, risalente al 2013, lascito di una persona che frequentava regolarmente la Basilica di San Marco e, pertanto, conosciuta anche da sacerdoti di quella chiesa oltre che da altri dell’area marciana; la signora fu invitata, durante un incontro personale in Curia, a riflettere attentamente sull’atto che desiderava compiere in favore della Chiesa di Venezia; alla morte della testatrice si è appreso che aveva lasciato alla Diocesi un appartamento e il resto delle sue proprietà ai familiari.
· Circa i testamenti in favore della Diocesi e riconducibili a don Massimiliano D’Antiga antecedenti il 2012: è stato trovato riscontro di due lasciti, il primo relativo a un testamento del 2002, il secondo relativo a un testamento del 2005.
· Circa il disavanzo riguardante la parrocchia di San Salvador: esso era legato a lavori urgenti al campanile, avviati nel 2009, e ad altre spese autorizzate dalla Diocesi; l’allora parroco aveva già individuato un appartamento di proprietà della parrocchia da poter vendere per coprire ampiamente tale disavanzo, accantonando anche il rimanente per ulteriori lavori che aveva intenzione di compiere; lo stesso parroco aveva, inoltre, già chiesto le autorizzazioni per poter procedere alla vendita.
· Circa la situazione finanziaria attuale delle chiese di San Salvador e di San Zulian, lasciata da don Massimiliano D’Antiga: si conferma che essa è in attivo.