Il 2018, un anno super per quantità di uva vendemmiata e, a quanto dicono gli esperti, anche per qualità. Ma anche l’anno in cui cominciano ad affacciarsi, dopo tanti anni di crescita e di successi, alcune preoccupazioni. Compare infatti, tra i produttori, la parola “sovrapproduzione” che, a proposito di uva da prosecco, era finora sconosciuta.
Bastano i numeri, d’altronde, per capire: in Veneto (dati Avepa) la vendemmia 2018 si è chiusa con 13,4 milioni di ettolitri di vino prodotti, il 40% in più rispetto alla vendemmia di un anno prima, un’annata un po’ scarsa in cui la produzione si era fermata a 9,6 milioni di ettolitri.
Solo il vino a denominazione di origine protetta, quest’anno, ha totalizzato 8,7 milioni di ettolitri, con gran prevalenza di bianco. E, in questo numero, c’è l’ennesimo successo del prosecco e del Valdobbiadene.
La superficie coltivata a vite ha, a sua volta, toccato un nuovo record, con 87mila ettari. E un record l’ha raggiunto anche la superficie coltivata a glera, la varietà da cui deriva il prosecco: si è arrivati a quasi 26mila ettari, con un incremento vicino al 10%. Solo la vite da chardonnay tiene il passo (con + 4,4%), mentre merlot e cabernet cedono il passo (con diminuzione di superficie coltivata fra il 5 e il 7% in un anno).
«L’aumento delle superfici vitate entrate in produzione a seguito della corsa all’acquisto dei diritti per i nuovi impianti di vigneti e la sovrapproduzione dell’annata 2018 stanno provocando ora delle riduzioni dei prezzi medi di mercato che destano preoccupazioni in tutta la filiera», commenta Roberto Ciani Bassetti, presidente della sezione Viticoltura di Confagricoltura Venezia. «A questo si aggiunge anche la decisione del Consorzio del prosecco e della Regione Veneto di bloccare temporaneamente il bando 2018/2019, facendo in modo che tutti i vigneti di glera, non rivendicabile a Prosecco, relativi ad oltre 4000 ettari soltanto tra Treviso e Venezia, rimangano in questa situazione. La conseguenza appare di fatto difficilmente sostenibile dal punto di vista economico, visto che la glera ha una quotazione che è pari soltanto a circa il 35% di quella del Prosecco doc». (G.M.)
(Un più ampio articolo in Gente Veneta in distribuzione da giovedì 7 febbraio)