Sanno che esiste anche in Veneto anche se ritengono che sia maggiormente diffusa al Sud, ma la maggior parte di loro dichiara che questo non condiziona la vita della comunità cui appartengono né il senso di sicurezza sociale. Fanno spesso confusione faticando a leggere le informazioni dei media al punto da considerare “Gomorra” (il titolo del libro di Roberto Saviano, ndr) una delle mafie esistenti in Italia insieme a Camorra, Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita.
E’ anche questo che è emerso dalla ricerca fatta dal Centro Universitario di Studi e Ricerche in Scienze Criminologiche e Vittimologia (Scrivi) di Iusve, l’università salesiana di Mestre.
Se ne parlerà mercoledì 30 gennaio, dalle ore 9, in aula magna del Campus Iusve di Mestre. Interverrà un rappresentante dell’ufficio scolastico regionale, verranno presentate le due ricerche relative alla presenza della mafia in Veneto, e il presidente di «Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie», don Luigi Ciotti, ritirerà, dalle mani del prof. Marco Monzani (Direttore di Scrivi), il “Premio Scrivi 2019”, premio che per la prima volta verrà assegnato ad un’associazione anziché a una persona fisica.
Il Centro Universitario Scrivi, infatti, assegna ogni anno un premio a uno studioso che, con il suo lavoro e i suoi studi, ha contribuito allo sviluppo di tematiche di interesse criminologico e vittimologico.
L’incontro con gli studenti sarà anche un momento di preparazione alla “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, organizzata da Libera, che si terrà a Padova il 21 marzo.
«I giovani, pur essendo consapevoli della presenza della criminalità organizzata anche nel Veneto, non hanno consapevolezza del rischio che ciò comporta e di come questa presenza potrebbe ripercuotersi nella loro quotidianità», spiega Marco Monzani: «Abbiamo notato molta confusione dovuta al fatto che le fonti cui i giovani attingono, vale a dire le fonti in rete, molto spesso non presentano un’analisi approfondita del fenomeno ma ne presentano una versione “mediatica” che, oltre a non rappresentare fedelmente la realtà, colpisce maggiormente i giovani».
«Riflettere e confrontarsi in modo serio e attivo con i giovani su tematiche così importanti per la prevenzione, l’educazione alla cittadinanza attiva e l’impegno culturale e sociale, è uno dei cardini della mission salesiana dello Iusve», aggiunge don Nicola Giacopini, direttore Iusve: «La presenza di don Ciotti, proprio in occasione della Festa di don Bosco, è per noi quindi un grande onore».