Nasce il “biglietto sospeso”. Da settembre, chi andrà a teatro nel circuito di Arteven, sperimenterà qualcosa di simile al “caffè sospeso”.
Funzionerà più o meno così. L’abbonato che, per qualsiasi ragione, deciderà di non andare a una certa rappresentazione che rientra nel suo abbonamento, lo segnalerà con un messaggio al teatro. E il teatro, a sua volta, manderà subito una mail a chi si sarà registrato fra gli interessati a fruire di un biglietto sospeso. E, probabilmente, chi darà prima conferma di voler approfittare del biglietto, coglierà l’opportunità del “sospeso”.
Riempire le poltrone vuote. E’ l’innovazione con cui si apre anche il quinquennio della nuova presidenza di Arteven: da poche settimane è infatti stato nominato Massimo Zuin nuovo presidente dell’associazione.
Associazione che, con la sua ottantina di soci – tra cui la Regione e soprattutto Comuni – da quarant’anni promuove e agevola le stagioni teatrali in tutto il territorio regionale.
«L’obiettivo – spiega il neo-presidente Zuin – è quello di accrescere ulteriormente la passione per il teatro, anche fra i più giovani, approfittando del fatto che può capitare, fra gli abbonati, di non poter recarsi ad una rappresentazione. Allora una poltrona vuota può riempirsi e una curiosità nuova per il bello del teatro può accendersi».
Zuin, 54 anni, originario di Borbiago di Mira, ha una lunga esperienza legata al teatro. Assessore alla cultura, già negli anni ’90, del Comune di Mira, ha sostenuto le stagioni del teatro di Villa dei Leoni, quando si faceva le ossa gente come Marco Paolini. Poi è stato nel consiglio di amministrazione del Teatro Stabile del Veneto e, da quindici anni, anche in quello di Arteven. Adesso, raccogliendo il testimone da Leandro Comacchio, ha il compito di sviluppare un’attività già in crescita. «La ventina di persone che lavorano ad Arteven, coordinate dal direttore Pierluca Donin – osserva Zuin – costituiscono una macchina già ben oliata, capace di dare un servizio di qualità ai soci».
Dalla Regione mezzo milione l’anno. Si tratta, in effetti, di aiutare soprattutto i Comuni a mettere in piedi delle stagioni o delle rassegne teatrali di qualità, ottimizzando le risorse. Non sarebbe facile, sennò, per un piccolo Comune, andare a cercare una compagnia teatrale, organizzare un calendario, garantire il rispetto di tutti gli obblighi tecnici, relativi alla sicurezza, alle procedure amministrative…
La Regione Veneto, per questo servizio di Arteven, mette in campo circa mezzo milione di euro l’anno: «E sono grato alla Regione – commenta il nuovo presidente – perché da quest’anno ci affida queste risorse in un’unica tranche, all’inizio della programmazione. Questo ci permette di lavorare con maggiore serenità ed efficacia».
E il risultato è quello di essere un circuito capillare di circuitazione degli spettacoli, che permette di realizzare stagioni equilibrate nel territorio, togliendo ai Comuni l’“ansia” di cercare, sincerarsi, garantirsi…, mentre le compagnie sanno dove trovare un punto di riferimento.
Norme e vincoli, la prima fatica. E l’ostacolo più grande che si trova di fronte oggi Arteven? «È quello che rappresenta la forza e debolezza dell’associazione. Noi, in forza di esperienza e professionalità, sappiamo dare risposte alle esigenze tecniche e burocratiche dei nostri soci. Ma vediamo, in particolare nelle piccole realtà, che hanno piccoli budget, quanto sia un ostacolo enorme l’insieme delle norme e dei vincoli. A volte, quando si è messo a norma lo spazio per uno spettacolo, il budget è finito. E a quel punto un piccolo Comune cosa fa?».
Giorgio Malavasi