Bernard S. Prigge, dal 2010 pastore della comunità evangelica-luterana di Venezia, il prossimo 2 gennaio partirà per ricoprire il ruolo di capo spirituale ad Erfurt, nel cuore della Germania. Una permanenza, la sua, presso l’ex convento degli Agostiniani – ora centro per eventi e congressi, nonché museo – dove Martin Lutero soggiornò e studiò per sei anni. Periodo durante il quale fu anche ordinato sacerdote. E si può supporre che proprio lì – sottolinea Prigge – l’iniziatore della Riforma protestante s’interrogasse sulla misericordia di Dio e su cosa fare per ottenerla. «Ogni sera pensava di essere sempre peccatore verso Dio. E anche noi, oggi, sentiamo forse di non essere perfetti nei confronti della famiglia e della Chiesa. Ma bisogna avere fiducia nella Sua misericordia e vivere anche con la nostra imperfezione». Tanti i gruppi in visita al monastero di Erfurt per conoscere un pezzo di storia dell’ex monaco agostiniano, dove vengono organizzate due meditazioni al giorno. «E’ molto commovente – continua Prigge – che un teologo luterano come me vada ad abitare proprio lì».
La comunità veneziana. E se il 2019 segnerà l’avvio del nuovo incarico, il 23 dicembre, alle 16, la comunità veneziana si riunirà per salutare il proprio pastore. Al suo posto arriverà Georg Reider, ex frate francescano, presidente del centro di formazione spirituale Tau (in provincia di Bolzano). Nato a Bremerhaven, classe ’69, Prigge è stato pastore anche ad Aurich (2000-2002) e nella comunità di San Tommaso ad Hannover (2002-2010) e rappresenta la Chiesa luterana in Italia nella Commissione Luterana Europea per la Chiesa e l’Ebraismo. «La comunità evangelica-luterana di Venezia è la più antica d’Italia, con una lunga storia alle spalle. È molto attiva, con 120 membri soprattutto tedeschi ma anche italiani», aggiunge Prigge, raccontando come l’ex oratorio della Scuola dell’Angelo Custode (in campo Santi Apostoli) che funge oggi da chiesa sia davvero aperto a tutti. Anche ai turisti e alle scuole. E per gli studenti è stata ideata una caccia al tesoro in chiesa per approfondire, attraverso dei simboli a lui legati, la figura di Lutero. Ma tanti sono anche gli eventi culturali ospitati, come concerti e mostre legate alla Biennale.
Cammino ecumenico. «E’ una bella cosa che a Venezia ci sia un ecumenismo vivace grazie a tanti eventi e momenti di celebrazione e preghiera. Vorrei – aggiunge – che questo argomento non fosse sentito solo fra le persone anziane ma anche tra i giovani. Siamo in cammino e sono contento che anche il Patriarca sia partecipe e ci inviti a San Marco una volta all’anno: nel tempo abbiamo costruito un bel rapporto con lui e con la Curia. Da trent’anni abbiamo intrapreso anche un dialogo ebraico-cristiano». Prigge ricorda in tal senso alcune occasioni. Dalla recente “Bibbia in cammino”, alla marcia della pace di un paio di anni fa partita, a Venezia, dalla chiesa che ospita gli ortodossi e con arrivo a quella luterana. E ancora altri appuntamenti. Come l’anniversario del 2013 – in ricordo della trasformazione da ex scuola a chiesa luterana – celebrato in parte nella chiesa dei Santi Apostoli per via del soffitto crollato nell’edificio dopo il terremoto dell’Emilia Romagna, per proseguire con la celebrazione a Santo Stefano (ex convento agostiniano) di “risanamento” della memoria per confessare a vicenda – Chiesa cattolica e luterana – i peccati commessi l’una contro l’altra nel corso del tempo. «Dobbiamo lavorare in continuazione per la riconciliazione fra le Chiese e per il mondo, questo è il mio augurio di Natale. E alla mia comunità dico che il pastore non è il centro, non fa tutto. Si è comunità insieme. E deve continuare il proprio cammino in questa direzione».
Marta Gasparon