Quando il maestro Elia mette piede all’asilo pensa di cavarsela con il minimo della pena. Nel Veneziano ha già affrontato incolume mandrie di adolescenti alle superiori e altrettanti minori virulenti in età scolare. E poi con i bambini ci sa fare.
Non immagina il giorno in cui alla scuola dell’infanzia sarà costretto a bloccare un piccolo a terra in preda a un capriccio violento per evitare che si faccia del male o che colpisca i compagni. E nemmeno la volta che ingoierà le lacrime in classe perché il bimbo che ha visto correre fino al giorno prima in corridoio è scomparso improvvisamente per un male incurabile. O il pomeriggio che confezionerà una video lezione per la piccola allieva immobilizzata a casa da una patologia genetica.
Ma neanche l’ora in cui un mini alunno spaccherà tutto a terra dopo avergli detto un semplice no. E quando poi da quei 50 centimetri e una manciata di denti da latte sentirà dare delle meretrici alle compagne di classe, perché con molta probabilità è ciò che quel bambino sente dire a sua madre da suo padre.
È in quelle sere, tornato a casa, che il trentunenne vomita su carta dispiaceri e speranze su quei piccoli grandi disagi osservati negli under 5. Ne è nato un manuale di sopravvivenza «per cercare il senso della sofferenza provata dai miei bimbi» spiega il docente Elia Ertegi, che prima dei suoi sei anni d’esperienza in cattedra, attraverso i quali sono passati più di 1.500 alunni, ha ottenuto tre lauree in filosofia, scienze religiose e bioetica.
E la domanda fondamentale che si fa l’insegnante di religione in questo libro è: «Il bambino nel disagio, così come l’adulto, a cosa serve? Tutta questa sofferenza che vedo ogni giorno in mezzo ai 300 bambini e alle 16 classi che mi sono state affidate quest’anno avrà mai un’utilità?»
La risposta che si è dato è già nel titolo della sua opera: “La sofferenza è potenza. il suo senso nella vita di adulti e bambini”, Tau editrice, 127 pagine, 13 euro. Una guida teologica per genitori, docenti, educatori e chiunque intraveda dentro di sé o nei suoi cari un dolore che non accetta e che non si spiega.
A tre giorni dall’uscita è già al dodicesimo posto tra le novità più interessanti di Amazon (categoria istruzione e vita cristiana).
«In questo libro si respira l’odore del sofferente» lo descrive il presidente dell’Associazione italiana di pastorale sanitaria Giovanni Cervellera. Ed è d’accordo anche lo scrittore e professore di teologia del seminario Veneziano don Corrado Cannizzaro: «L’incontro diretto con persone sofferenti, in particolare bambini, ha tolto ogni enfasi ed astrattezza accademica al discorso sul dolore».