È morto il vescovo veneziano mons. Pierluigi Scarpa. Frate Cappuccino, era della parrocchia dei Carmini in Venezia, dove era nato 93 anni or sono.
Fatta la professione perpetua nel 1947, venne ordinato sacerdote nel 1950. Poi, conseguito il Dottorato in Sacra Teologia nella Pontificia Università Gregoriana, insegnò la stessa disciplina per alcuni anni nello Studio Teologico affiliato “Laurentianum” al Redentore in Venezia.
Seguendo, quindi, il desiderio intenso di farsi missionario, venne inviato prima in Brasile e poi, dal 1960, in Angola dove, dopo essere stato Superiore Regolare per alcuni anni, nel 1983 venne consacrato vescovo.
Chi l’ha conosciuto aggiunge che fu la “gemma” dell’episcopato angolano essendo riuscito, con la sua finissima intelligenza e la sua carità pastorale, a traghettare la martoriata terra angolana, il cosiddetto “Cimitero dei Cappuccini” dal periodo coloniale (portoghese) a quello dell’indipendenza.
Decise di rimanere in terra angolana – dove quindi è vissuto per 58 anni – fino all’incontro di questi giorni con sorella morte. Ancora il 3 agosto scorso aveva presieduto la concelebrazione con cui si era fatta memoria dei 60 anni di presenza dei Cappuccini in Angola.
Come vescovo accolse in Angola due Pontefici: San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
I suoi funerali saranno celebrati mercoledì 24, alle ore 10, nella cattedrale di Ndalatando.
E’ stato e rimarrà un autentico, umile e luminoso testimone figlio del Patriarcato di Venezia e figlio del Poverello di Assisi.