Domenica 14 ottobre, alle ore 17, in Basilica di San Marco a Venezia, imporrà le mani su quattro seminaristi, ordinandoli diaconi. Gianpiero Giromella, Riccardo Redigolo, Marco Zane e Giovanni Carnio raccontano la loro vita e la storia della loro vocazione al
sacerdozio, che ora passa per la tappa del diaconato. Una veglia di preghiera, prima dell’ordinazione, si tiene sabato 13 alle ore 20.30, nella chiesa di San Giovanni Battista a Jesolo Paese. Qui di seguito la testimonianza di Gianpiero Giromella.
«Io sono contento di annunciare Cristo. E quanto più la mia predicazione sarà vera, tanto più sarà coinvolgente e il Signore potrà fare quel che vorrà nei cuori di chi vorrà».
A dirlo è Gianpiero Giromella, il più giovane dei quattro seminaristi che domenica 14 ottobre riceveranno l’ordinazione diaconale per le mani del Patriarca Francesco.
Un campioncino di ciclismo che a un certo punto… Gianpiero ha 26 anni. La sua infanzia l’ha trascorsa a Carpenedo, nella parrocchia dei Ss. Gervasio e Protasio, ma anche in sella ad una bicicletta. Era un campioncino di ciclismo. E questa passione per i pedali è durata fino ai 16 anni, riempiendo per bene le giornate e la testa. Finché non si è manifestata e ha preso il sopravvento una vera conversione.
«È stato il frutto di un ripensamento generale», ricorda oggi Gianpiero, che ricorda quella stagione come difficile. Era studente di scuola alberghiera, al Barbarigo di Venezia, «ma a scuola non ero molto benvoluto dai miei compagni; e anche in parrocchia non ero sempre coinvolto. Ma è stato quello il momento in cui ho sentito una nostalgia forte, un bisogno profondo di Dio. Così è iniziato un cammino che, purtroppo, mi ha visto anche parecchio da solo. Ma adesso sono riconoscente del fatto che il Signore mi ha guidato comunque a trovare che cosa Lui mi stava chiedendo».
Alle gare in bicicletta Gianpiero inizia così a preferire le domeniche trascorse in parrocchia, a Messa innanzitutto: «Sentivo che preferivo dedicarmi al Signore, cercare Lui».
Un desiderio che lo conduce a cercare la preghiera con più costanza e continuità: «Andavo a Messa anche tutti i giorni, anche se lì mi capitava di essere più spesso con adulti o anziani che con altri giovani».
Il grazie alla famiglia. Poi la decisione: l’ingresso in Seminario, per ascoltare la voce che lo chiama a dedicarsi del tutto a ciò che lo fa stare in pace con se stesso e con gli altri. I familiari non sono del tutto d’accordo, «ma oggi – prosegue Gianpiero – desidero ringraziare il Signore della famiglia che mi ha donato. E le difficoltà che ho incontrato le leggo come un segno del Vangelo nella mia vita. Lo dice Gesù stesso che la scelta di vivere per Lui comporta delle croci».
Ora il passo dell’ordinazione diaconale; poi, tra qualche mese, completando il cammino intrapreso, l’ordinazione sacerdotale: «Mi attrae tanto la centralità dell’Eucaristia. E poi, appunto, l’annuncio di Cristo. Mi fa piacere pensare di prepararmi con cura alla predicazione, che sento come un compito davvero alto e importante, perché – come dice san Paolo – la fede dipende dall’ascolto».
Giorgio Malavasi