Cinque ditte artigiane che ridanno brillantezza e funzionalità a una chiesa, San Beneto. Anzi, di più: cinque imprese veneziane che operano in contemporanea sull’edificio, mostrando che l’artigianato competente e tradizionale è lo strumento migliore per fare manutenzione continua ad una città così preziosa.
Accade a San Beneto, appunto, dove sta per partire un progetto ideato da Cna (Confederazione nazionale artigianato) di Venezia in collaborazione con la Diocesi. Con il sostegno economico di Edilcassa Veneto, cinque imprese – Sansovino Restauri, Spazio Legno, Patrizio Roberto, Buchi Giampaolo, Ditta Felino – impegnano i propri operatori in un cantiere-scuola.
Cantiere perché la chiesa di San Beneto, chiusa da tempo, godrà di un sostanziale restauro; scuola perché gli artigiani delle cinque ditte lavoreranno spalla a spalla, cogliendo con lo sguardo e il dialogo le competenze del vicino. Così potranno intersecare saperi e usanze e testare la possibilità che un team di artigiani possa diventare sempre più propositivo ed efficace nel mercato della conservazione degli edifici a Venezia.
Sansovino Restauri porterà nella chiesa vicino al Museo Fortuuny la propria esperienza nell’ambito del restauro artistico; la ditta Felino quella delle opere di edilizia; Spazio Legno, ovviamente, le conoscenze nella gestione e nella tutela del legno, a partire dagli infissi; Patrizio Roberto la competenza nella costruzione e nel ripristino di pavimenti alla veneziana; Giampaolo Buchi il proprio patrimonio di sapere tradizionale come artigiano della pittura.
«Questa collaborazione fra ditte diverse – sottolinea Roberto Paladini, direttore di Cna Venezia – è l’elemento più nuovo e promettente. E dovrebbe essere sempre più centrale, per far capire il ruolo degli artigiani in città. L’artigianato a Venezia può fare di più. E questo cantiere-scuola può contribuire a fare un buon passo avanti».
Giorgio Malavasi