Sono state usate solo una ventina di volte, in quindici mesi, dalle nove persone che si sono finora iscritte al servizio. Sono le dieci colonnine di ricarica delle batterie elettriche di carrozzine e scooter utilizzati da disabili e anziani.
Il servizio gratuito di Avm Charge Battery è infatti attivo dal 13 giugno 2017, quando è stato inaugurato, frutto di un’iniziativa promossa dal Comune di Venezia.
L’intento è di consentire una maggiore libertà di movimento a coloro che prima non potevano allontanarsi troppo da casa per paura di scaricare le batterie dei loro mezzi.
Il servizio è disponibile in 10 diversi punti di ricarica localizzati presso le ciclostazioni bike sharing del Comune di Venezia, dotate dell’apposita presa elettrica (e potrebbe essere esteso ad altre stazioni qualora gli utenti ne facessero richiesta): Stazione ferroviaria di Mestre, piazzale Donatori di sangue, uscita Marghera stazione F.S., Corso Del Popolo, piazza del Municipio Marghera, angolo Via Pio X, Carbonifera viale Ancona, Campus Scientifico Universitario in via Torino, piazzale Candiani, piazzale Cialdini.
Il sistema è costato circa 30 mila euro tra ideazione e installazione, mentre i costi di manutenzione sono ricompresi in quelli del bike sharing.
«Un’iniziativa molto bella e utile – sottolinea Adriano Favaretto, presidente di Aism (Associazione italiana Sclerosi multipla) – ma non ne sapevamo nulla. I nostri associati non ne avevano notizia; eppure capita che alcuni di loro non si muovano più di tanto da casa proprio perché temono di rimanere senza carica nella batteria».
Il fatto che si tratti di un servizio innovativo e utile è sottolineato anche dalla Uildm (lotta alla distrofia muscolare) tramite Camilla Calandrini: «Anche se poco utilizzata e poco conosciuta, la rete per la ricarica delle batterie è importante. Certo, sarebbe meglio che tanti la conoscessero. Però non è solo questione di una maggiore informazione, pur necessaria. A volte basta poco – uno scalino, un tratto poco illuminato… – per far sì che il disabile rinunci o sia impossibilitato ad usare un servizio».
Valentina Pinton
Giorgio Malavasi