«Ricorderemo a Rete Ferroviaria Italiana i suoi impegni: la pista ciclabile dal sottopasso che da via Giustizia sbuca su via Trento va realizzata». Lo sottolinea l’assessore comunale alla Mobilità, Renato Boraso.
In effetti la “smemoratezza” dell’azienda delle Ferrovie dello Stato data ormai di anni. Era il 14 marzo 2011 – sette anni fa abbondanti – quando, nella sala degli Stucchi di Ca’ Farsetti a Venezia, l’allora sindaco Giorgio Orsoni e l’ing. Lucia Coa, responsabile Team progetti per Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), alla presenza dell’assessore comunale alla Mobilità Ugo Bergamo, firmavano ufficialmente la convenzione fra Comune e Rfi per dare il via ai lavori che avrebbero portato alla rimozione del passaggio a livello su via della Giustizia a Mestre.
Rfi si impegnava, oltre alla rimozione del passaggio a livello, a dare avvio alla realizzazione di opere sostitutive e alla corresponsione di un contributo al Comune di Venezia per la realizzazione di interventi compensativi per il riordino della viabilità della zona pari a 2.2 milioni di euro. Le opere che Rfi avrebbe eseguito erano: la realizzazione di un nuovo tratto di viabilità ciclopedonale con un sottopasso di collegamento fra via Giustizia e via Trento; la realizzazione di rampe di risalita in corrispondenza del sottopasso; la realizzazione dei raccordi di viabilità esistente; la realizzazione di una nuova rotonda in corrispondenza della parte terminale di via Giustizia. E tutto questo è stato fatto.
Il sottopasso, per esempio, è stato inaugurato il 22 dicembre 2011.
Quello che non è stato realizzato è il completamento della viabilità ciclopedonale dalla rotonda di via Miranese-Giustizia a via Fagarè e via Monte San Michele.
Il risultato è che ancora oggi chi risale dal sottopasso ed entra in via Trento si trova all’improvviso e senza alcuna protezione sulla strada percorsa dalle auto. Ma ancora peggio è per chi da via Trento deve entrare nel sottopasso: gli tocca attraversare la strada sperando nell’attenzione e nella cortesia degli automobilisti di entrambi i sensi di marcia.
«Provvederemo», ribadisce l’assessore Boraso. (G.M.)