In via Boldani a Mira, dopo la convenzione attiva dal 3 luglio scorso con la Ulss 3 per la “Residenza Disabili Suor Armanda”, il 1° agosto è arrivata la convenzione, sempre con la Ulss 3 Veneziana, anche per la Residenza per anziani “Adele Zara”.
A dirlo con orgoglio è Paolo Dalla Bella, presidente della cooperativa Socioculturale di Mira, che gestisce le strutture residenziali di Mira e che, dopo aver ottenuto l’accreditamento nel mese di maggio, ha portato a casa questo doppio risultato in tempi record (sia pure dopo una lunga attesa iniziale).
Sino all’accreditamento, l’accesso presso le strutture miresi poteva avvenire soltanto in forma privata (al momento gli anziani ospitati sono circa un’ottantina). Adesso, invece, con la convenzione tramite la Regione ci si potrà far prescrivere l’impegnativa pagando meno: la retta giornaliera quindi sarà suddivisa tra Regione e Ulss, in complesso con una quota di circa 50 euro, e anziano (o suoi parenti) con circa 54 euro.
«Ora che la struttura è convenzionata il nostro auspicio è che anziani originari di Mira o della Riviera del Brenta ospitati in case di riposo situate a una certa distanza da qui – spiega Dalla Bella – possano valutare di venire da noi. Sarebbe bello per loro, che si troverebbero a vivere comunque nella loro località d’origine o comunque nei pressi. E sarebbe bello anche per i parenti che non dovrebbero percorrere troppa strada per recarsi dal congiunto».
Le due strutture – 20 posti la Suor Armanda e 120 posti la Adele Zara – sono situate l’una accanto all’altra ma sono distinte; hanno una cinquantina di dipendenti e offrono tutti i servizi essenziali, in parte in-house, in parte esternalizzati. «Ad esempio ci sono la palestra per riabilitazione, la stanza sensoriale Snoezelen, due vasche con musicoterapia e cromoterapia, una per disabili e una per persone anziane – spiega Dalla Bella – ma non finisce qui. Infatti il nostro prossimo obiettivo è di richiedere – cosa che faremo in tempi rapidi – l’accreditamento per il nucleo protetto e credo che saremo pronti col secondo livello tra un anno circa. Di solito concedono un numero di posti corrispondente al 25% dei posti totali; quindi credo ci daranno il via libera a un servizio di nucleo protetto per 30 persone».
Per quanto riguarda specificamente la struttura “Suor Armanda” per disabili gravi e gravissimi, la specializzazione è sia per problematiche fisiche, sia psicologico-comportamentali.
«Ci teniamo infine a precisare che abbiamo un’idea di residenzialità attiva dei nostri ospiti in una struttura d’eccellenza. Ed è per questo motivo – conclude Dalla Bella – che non intendiamo svolgere il nostro ruolo ospitando le persone anziane passivamente ma, al contrario, ci piace avere ospiti attivi e non rinchiusi nella residenza. Ecco perché, quindi, oltre alle attività fisiche ed educative, organizziamo per chi è in grado anche delle uscite».
Marco Monaco