“La famiglia è la prima e più potente medicina contro una delle peggiori ‘malattie’ dell’uomo contemporaneo, la solitudine”.
Lo ha detto Francesco Belletti, direttore del Centro studi famiglia (Cisf), intervenuto oggi nel panel su “Promuovere il Vangelo della famiglia: quale ruolo oggi per l’associazionismo familiare”, nell’ambito dell’incontro mondiale delle famiglie, in corso a Dublino. Belletti ha spiegato che “le famiglie associate generano bene comune, aggiungendo valore al capitale sociale di una comunità soprattutto nel suo costruirsi come soggetto aggregativo, in associazioni e reti che diventano interlocutori per tutti gli altri attori sociali e per la comunità ecclesiale”.
Le famiglie, a suo avviso, si mostrano quindi “soggetti sociali collettivi, che cominciano ad avere voce, che si mettono insieme per ‘produrre più famiglia’ – servizi, relazioni, esperienze di condivisione e di auto mutuo aiuto –, ma anche per contare di più, per organizzarsi, per fare lobbying, pressione, protesta”.
La sfida pastorale indicata da Belletti per loro è “l’aiuto per ogni famiglia a trovare ‘compagni di viaggio’”. “Una recente prospettiva di sviluppo è l’emergere di nuove forme di connessione tra famiglie, più piccole, più direttamente collegate a uno specifico territorio, con relazioni ‘corte’ e ‘calde’, sempre fortemente intrecciate ai concreti bisogni della vita quotidiana”.
Riflettendo su “come agganciare la stragrande maggioranza delle famiglie, che rimangono senza connessioni con l’esterno”, il presidente del Cisf evidenzia la risposta a questa esigenza con le parole di Amoris laetitia: “Con la testimonianza, e anche con la parola, le famiglie parlano di Gesù agli altri, trasmettono la fede, risvegliano il desiderio di Dio e mostrano la bellezza del Vangelo e dello stile di vita che ci propone”.