La Scuola Grande dei Carmini, a Venezia, cerca uno sponsor per restaurare la facciata marmorea.
La Scuola Grande è famosa per ospitare nella Sala Capitolare uno dei più bei soffitti dipinti dal Tiepolo, insieme ad altre opere del ’700 veneziano. Inoltre offre i suoi spazi per eventi, celebrazioni, convegni e congressi. Da due a tre volte a settimana concede anche la cappella inferiore all’iniziativa “Musica in Maschera”, che organizza vari tipi di concerti.
Recente è anche l’apertura della Sala del Tesoro, con esposta una parte della collezione della Scuola che conta una trentina di pezzi antichi di oreficeria e argenteria di pregio.
I pezzi più importanti e preziosi sono alcune carteglorie dalle cornici in argento sbalzato e cesellato, una stauroteca in cristallo di rocca, delle monete coniate sotto il dogado di Antonio Venier e una mariegola seicentesca con velluto rosso e ornamenti in argento.
Inoltre stanno terminando i restauri del ciclo di dipinti monocromi posti nella cappella al piano terra, realizzati tra il terzo ed il quarto decennio del XVIII secolo da Niccolò Bambini e dal figlio Giovanni. Un ciclo che si ispira principalmente ai temi della figura mariana. Per ora sono state completate le opere del presbiterio e della parete laterale di sinistra, mentre in quella di destra mancano un quadro che rappresenta l’Assunzione di Maria, tema molto caro ai carmelitani, più due opere laterali e quelle sopra le finestre. I lavori di restauro saranno ultimati in autunno, con eccezione di quelli relativi alle opere poste nella controfacciata della cappella rinviati per poter permettere l’avvio di restauri più urgenti alla facciata esterna, sistemata e ultimata da Baldassarre Longhena tra il 1668 e il 1670.
E’ questa infatti la necessità più impellente: «Bisogna intervenire sulla facciata esterna dove i marmi stanno dando segni di malessere» spiega il Guardian Grando, Franco Campiutti. I marmi antichi rischiano infatti di cedere e proprio per questo la facciata è già stata messa in sicurezza in via precauzionale con dei ponteggi posti al primo piano.
Ma i costi del restauro si prevedono imponenti ed è per questo che la Scuola lancia un appello a potenziali sostenitori: «Siamo alla ricerca di uno sponsor. Fino ad ora siamo sempre riusciti a far fronte alle spese con il solo ricavato delle nostre attività, senza mai ricevere sovvenzioni da nessuno» spiega il Guardian Grando, precisando che questa volta però la cifra è considerevole. In ogni caso i lavori sono pronti a partire: «Stiamo solo aspettando i permessi dalla Soprintendenza» continua Campiutti, spiegando che sarà la ditta di restauro Lares ad occuparsi dell’intervento.
La Scuola Grande ad oggi si compone di circa 300 confratelli.
Francesca Catalano